Aeroporto di Torino, Sagat approva il bilancio 2019

09 Aprile 12:16 2020 Stampa questo articolo

Il Consiglio di amministrazione di Sagat, che gestisce l’aeroporto di Torino, ha approvato il progetto di bilancio 2019 della capogruppo e il bilancio consolidato del Gruppo.

I ricavi totali del Gruppo Sagat ammontano a 73 milioni e 244mila euro, con un incremento del +10,5% in parte derivante da partite straordinarie non ricorrenti. L’Ebitda si è attestato a 18 milioni e 567mila euro, con un’incidenza del 25,3% sui ricavi totali, registrando un aumento di circa 3 milioni di euro.

L’esercizio 2019 si è chiuso con un utile netto del Gruppo pari a 9 milioni e 350mila euro. Gli investimenti sono stati pari a 10 milioni e 900mila euro, principalmente in opere infrastrutturali e impiantistiche. Quest’ultimi hanno permesso di riqualificare completamente il livello arrivi, il livello superiore partenze e di migliorare il livello qualitativo dei servizi erogati anche attraverso la nuove soluzioni digitali e mantenere gli elevati standard di sicurezza dello scalo torinese.

Riguardo all’andamento del traffico, l’aeroporto nel 2019 ha servito 3.952.158 passeggeri, registrando una contrazione del traffico del 3,3%, pari a un calo di 132.765 passeggeri rispetto al 2018. “Il calo riportato è da attribuirsi alla forte riduzione del network attuata dal vettore Blue Air e alle performance negative di Alitalia, Blue Express e Air Italy, che nel complesso hanno generato una contrazione del traffico pari a 426mila passeggeri”, si legge nella nota di Sagat.

Nonostante questa forte riduzione, sono state messe in campo azioni che hanno consentito di sostituire con altri vettori numerose destinazioni, limitando così l’impatto negativo della diminuzione di passeggeri e generando un recupero di volumi complessivo pari a 293mila passeggeri, principalmente riconducibile alla crescita delle compagnie easyJet, Volotea, Wizz Air e Iberia.

Infine, nei primi tre mesi del 2020 i dati di traffico dell’aeroporto di Torino hanno registrato un trend negativo, pari al -32% rispetto al primo trimestre 2019. Tale performance è stata determinata dal propagarsi dell’emergenza sanitaria dovuta alla diffusione pandemica del Covid-19 a partire da fine febbraio, e dalle conseguenti misure restrittive per il suo contenimento poste in essere da parte delle autorità di tutti i Paesi interessati.

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