Alitalia, la cordata Delta-Af-Klm punta al 40%

21 Gennaio 12:16 2019 Stampa questo articolo

Ennesimo colpo di scena nella trattativa per l’ingresso del partner industriale nella newco di Alitalia. Le trattative condotte da Fs, che si è aggiudicata in via esclusiva il bando per il salvataggio dell’ex compagnia di bandiera, sembrano portare a un ingresso di Delta Air Lines con una quota di circa il 40% supportata dal Gruppo Air France-Klm.

Secondo Il Sole 24 Ore, infatti, la compagnia Usa e il Gruppo franco-olandese avrebbero espresso la loro disponibilità a investire con una quota del 20% ciascuna nella nuova società che controllerà Alitalia.L’interesse di Delta (che insieme ad Alitalia e Air France-Klm fa parte della joint venture Nord Atlantica) sarebbe proprio legato a salvaguardare la sua posizione sui voli tra Europa e Nord America, evitando un rafforzamento sullo stesso asse del colosso Lufthansa, interessata anch’essa all’ex compagnia di bandiera.

Delta Air Lines, quindi, starebbe cercando di convincere Air France-Klm (di cui controlla il 10%) a partecipare alla cordata, sebbene proprio la scorsa settimana il direttore generale di Air France per l’Italia, Jérôme Salemi, avrebbe smentito questo avvicinamento.

LE QUOTE DELLA NEWCO. La newco Alitalia, secondo il quotidiano economico milanese, dovrebbe avere circa un miliardo di capitale e la sua proprietà dovrebbe essere così suddivisa: il 40% ai due vettori esteri, Fs dovrebbe avere una quota di minoranza (l’amministratore delegato Gianfranco Battisti non vuole superare il 30%), il ministero dell’Economia dovrebbe convertire parte del prestito ponte in circa il 15% delle quote, mentre il 10-15% andrà coperto da una o due altre società pubbliche (si parla spesso di Cdp e Poste, anche se entrambe hanno più volte smentito).

Le indiscrezioni parlano di un piano industriale presentato da Delta che manterrebbe tutte le attuali attività (volo, manutenzione e handling) con un a piccola riduzione dei numeri. La compagnia aerea dovrebbe ridurre i suoi aerei da 118 a 110 (verrebbero meno un paio di jet dedicati al long haul in meno e qualche aeromobile sul corto raggio) e conterebbe su circa 2-300 esuberi.

Sull’altro fronte, invece, easyJet propone il modello spezzatino in stile airberlin, con la compagnia inglese interessata alle operazioni su Milano Linate e a circa 30 aerei di medio raggio. Lufthansa, invece, sarebbe ferma sul suo progetto originario che prevede una compagnia con 70 aerei (metà della flotta dedicata al lungo raggio), una quota al 51%, l’esclusione del Mef e circa 6mila esuberi (handling, manutenzione e uffici centrali).

In questi giorni, però si susseguono gli incontri di Ferrovie dello Stato con i rappresentati delle tre compagini. Il cda Fs dovrebbe riunirsi il 23 e il 29 gennaio per scegliere il partner con il quale proseguire la trattativa in esclusiva prorogando di un ulteriore mese l’offerta presentata ai commissari Alitalia (in scadenza il 31 gennaio, ndr).

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