Alitalia, stop alla cigs: duemila licenziamenti

Alitalia, stop alla cigs: duemila licenziamenti
02 Ottobre 11:41 2025

Sipario. La lunga traversata nel deserto dei 1.990 ex Alitaliain cassa integrazione dal 2017 – si chiuderà (salvo colpi di scena) tra pochi giorni, quando i commissari della storica compagnia di bandiera, che ha chiuso i battenti nel 2021, invieranno le lettere di licenziamento. Nessun accordo, infatti, tra il ministero del Lavoro e i sindacati, che chiedevano due anni in più di Cigs e si dicono “delusi e preoccupati”.

La procedura – a quanto apprende l’Adnkronos – dovrebbe scattare intorno al 10 ottobre anche se i licenziamenti saranno effettivi dal 31. Coinvolgerà una novantina di piloti che operavano nelle basi di Fiumicino, Milano Linate, Malpensa e Venezia, oltre 1.300 assistenti di volo impegnati al Leonardo da Vinci e nei due scali milanesi, poco più di 400 assistenti di terra, oltre a manutentori, quadri e impiegati.

«Non ci sono più – spiegano dal dicastero – né i termini normativi per allungare la Cigs concessa per due anni, che scadrà il prossimo 31 ottobre, né le condizioni per una proroga. La proposta del ministero, per un periodo complessivo di tre anni, implicherebbe il licenziamento collettivo, quindi Naspi (l’indennità di disoccupazione), oltre al Fondo di solidarietà del trasporto aereo e alla possibilità di agevolare il pensionamento per è prossimo all’età di uscita.

Siamo all’ultimo atto, insomma, anche perché non è previsto alcun riassorbimento dei 2.000 superstiti in Lufthansa, che nel frattempo ha acquisito il 41% di Ita Airways, nata dalle ceneri di Alitalia. Anzi, i tedeschi non solo non prevedono nuove assunzioni, ma hanno appena annunciato il licenziamento di 4.000 dipendenti entro il 2030, perché l’obiettivo ora è spingere sull’intelligenza artificiale.

Nonostante tutto, i sindacati non si rassegnano. «Il governo deve bloccare immediatamente l’invio delle lettere di licenziamento – attacca Fabrizio Cuscito, responsabile trasporto aereo Filt Cgil – Le risorse ci sono ed è possibile stanziarle per la cassa integrazione. Le risorse ci sono anche nel Fondo straordinario del trasporto aereo ed è bene che vengano utilizzate, perché questa è una situazione di emergenza e bisogna permettere, a chi ha maturato i requisiti, di andare in pensione e, per chi non ha maturato i requisiti, di tornare a lavorare. La discussione deve andare avanti coinvolgendo i ministeri del Lavoro e dei Trasporti».

«Ci aspettavamo che ci fosse un’ulteriore proroga della Cigs, almeno un paio di mesi in più per arrivare a dicembre e consentire l’attivazione delle misure necessarie per avere la Naspi allungata», è il commento di Simone De Cesare di Uiltrasporti – La Naspi di uno o due anni in più sarà valida per tutto il settore aereo, non solo per i lavoratori di Alitalia”.

BREVE CRONISTORIA DI ALITALIA

Si sta dunque per chiudere una storia iniziata 78 anni fa, nel 1947, che ha attraversato 67 governi e segnato anche la storia del turismo italiano e del sistema-Paese, con perdite totali per 27,6 miliardi di euro. La pandemia ha dato l’ultima spallata alla compagnia, che nel 2021 ha ceduto il passo a Ita – Italia Trasporto Aereo. Nello stesso anno, con Alitalia messa in liquidazione, si è aperta la fase degli ammortizzatori sociali.

Il resto è cronaca recente: a gennaio 2025 Ita è stata ceduta a Lufthansa, che potrebbe salire al 90% entro fine 2026.

«Sarebbe un errore escludere a priori il rilancio del brand», aveva assicurato pochi giorni fa il ceo e direttore generale di Ita, Joerg Eberhart. Alitalia è morta, viva Alitalia.

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L'Autore

Fabrizio Condò
Fabrizio Condò

Giornalista professionista, innamorato del suo lavoro, appassionato di Storia, Lettura, Cinema, Sport, Turismo e Viaggi. Inviato ai Giochi di Atene 2004

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