Allianz Partners riorganizza l’assistenza medica internazionale

Allianz Partners riorganizza l’assistenza medica internazionale
28 Aprile 11:42 2021 Stampa questo articolo

Allianz Partners ha riorganizzato la gestione dei casi di assistenza medica, per continuare a supportare i clienti negli ostacoli posti dalla pandemia da Covid-19, come la cancellazione dei voli commerciali, l’aumento delle regolamentazioni e delle restrizioni di viaggio, i servizi sanitari messi a dura prova e l’obbligo di quarantena per i team di medici.

La compagnia, con un team di emergenza altamente qualificato, formato da oltre 1.000 medici, infermieri e coordinatori, ha potuto garantire assistenza a clienti e pazienti in tutto il mondo, 24 ore su 24, fornendo al contempo supporto fisico e psicologico soprattutto durante i difficili periodi di quarantena. Nel corso del 2020, Allianz Partners ha gestito oltre 350.000 casi di assistenza medica.

Il gruppo ha lavorato per il rimpatrio sicuro dei pazienti e l’accompagnamento in ogni fase, come nel caso di un cliente partito con la moglie dall’Italia a inizio marzo 2020 e rimasto bloccato a Cochabamba, in Bolivia. Positivo al Covid-19, ha ricevuto le prime cure sul posto da un medico locale, vista anche la distanza dal centro ospedaliero attrezzato più vicino. Oltre ad aver predisposto il rimborso veloce delle spese mediche sostenute, Allianz Partners ha attivato un trasferimento con aereo sanitario da Cochabamba (Bolivia) a San Paolo (Brasile), e da lì il rientro in Italia con scorta medica, attrezzatura di supporto alla respirazione e ambulanza.

Una situazione analoga a quella in cui si è trovato un gruppo di turisti francesi in crociera sul Nilo, con diversi passeggeri positivi al Covid-19, evacuati in un ospedale militare nel nord dell’Egitto, mentre gli altri sono stati messi in quarantena sulla nave. Allianz ha lavorato a stretto contatto con il consolato francese; medici e infermieri hanno seguito i pazienti positivi e i passeggeri in quarantena grazie a controlli telefonici quotidiani e chat di gruppo. I pazienti sono stati progressivamente dimessi, poi trasferiti al Cairo e infine rimpatriati in Francia.

«Grazie al grande lavoro del nostro staff medico, che nel giro di poche settimane dall’inizio della pandemia si è adattato alla modalità di lavoro da remoto, siamo stati in grado di prepararci ad affrontare le nuove sfide legate al Covid-19, sostenendo e trasportando in sicurezza pazienti di ogni tipo durante questo periodo senza precedenti – ha dichiarato Andrea Benzoni, coo di Allianz Partners – Con la pandemia ancora in corso, la nostra priorità rimane la sicurezza dei nostri clienti e pazienti».

Allianz Partners ha anche adattato le risorse per il trasporto medico, con una policy che ha previsto l’individuazione di un trattamento adeguato in loco, fino a quando il paziente non risulta essere più contagioso. Il rimpatrio viene preso in considerazione solo nel caso in cui le strutture mediche locali non siano in grado di garantire un adeguato livello di cure.

Ogni anno, Allianz Partners organizza oltre 17.000 rimpatri medici a livello globale, di cui più di due terzi effettuati da compagnie aeree commerciali. Durante la pandemia da Covid-19, i trattamenti urgenti sono stati garantiti presso le migliori strutture locali, grazie alla rete di oltre 900.000 partner medici globali. Dopo il trattamento e la guarigione, i pazienti tornano a casa come normali passeggeri e di conseguenza nel 2020 il trasporto medico con scorta medica sui voli commerciali è diminuito.

In caso di trasferimento di emergenza, il trasporto in eliambulanza è l’unica risposta adeguata per i pazienti affetti da Covid-19 ed è quindi diventato parte integrante dei servizi di assistenza al viaggio: da marzo ad agosto 2020 il servizio è aumentato del 25% rispetto allo stesso periodo del 2019.

«Ci saranno nuove sfide e complessità da superare con la ripresa dei viaggi su scala globale, l’assistenza medica continuerà a evolversi e includerà ulteriore assistenza da remoto per assicurare la tranquillità dei clienti – ha aggiunto Benzoni – Possiamo immaginare che le malattie infettive continueranno a essere una questione rilevante anche in futuro, è importante quindi che i viaggi siano sicuri tanto per i viaggiatori quanto per i Paesi ospitanti».

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