Da antico mulino a Grand Hotel: 12 anni di Hilton Molino Stucky

14 Giugno 12:26 2019 Stampa questo articolo

Un party all’ottavo piano sul rooftop più alto di Venezia, con la vista più famosa in città, che domina tutta la laguna, dal molo d’attracco delle navi da crociera al canale della Giudecca alle cupole di San Marco. Attorno alla piscina e sulla terrazza dello Skyline Rooftop Bar è un via vai lento di ospiti e clienti, tutti invitati al doppio compleanno: i 12 anni dell’albergo Hilton Molino Stucky e i 100 della catena internazionale.

Fra cocktail e dj set ai piedi della torretta neogotica – che ospita la suite presidenziale su due piani, candidata ai World Travel Awards 2019 nella categoria “Italy’s Leading Hotel Suite” – anche lo chef Ivan Catenacci, che segue da vicino lo spadellare di ravioli al tartufo e gnocchetti con melanzane. E il direttore Ilio Rodoni, italiano di origine svedese, che saluta solo brevemente, un “profilo basso” che ben s’armonizza con la missione di Hilton di festeggiare il centenario con una lunga serie di iniziative semplici e concrete allo scopo di rendere il “mondo un posto migliore”. Anche per lo staff, come testimonia il riconoscimento da parte di Great Place to Work: Hilton , infatti, è stata premiata come miglior azienda per cui lavorare in Italia, nel 2019. E tornando ai World Travel Awards, la struttura è stata anche premiata con i titoli di “Europe’s Leading Conference Hotel” e “Italy’s Leading Conference Hotel”.

«Abbiamo voluto dedicare le nostre celebrazioni a iniziative di corporate social responsibility, da sempre tema di grande importanza per il nostro hotel – ha spiegato Ilio Rodoni – Al calendario di eventi e attività previsti ogni mese dell’anno, si aggiunge la conclusione della prima fase del progetto di ristrutturazione delle camere, in attesa della seconda, prevista per fine anno».

A giugno, ad esempio, il sostegno alla comunità locale passa per la collaborazione con la casa circondariale della Giudecca: chef e terapiste della spa raggiungeranno le detenute per attività volte a fornire loro strumenti e competenze per un reinserimento in società. Seguiranno a luglio eventi dedicati agli over75 della kermesse Estate a Palazzo (organizzata dall’associazione di promozione sociale Red Carpet For All). Ad agosto piscina aperta ai bambini della comunità Casa Famiglia; ottobre e novembre saranno dedicati a sensibilizzazione e prevenzione dei tumori. Dicembre, infine, con la lobby dell’hotel che ospiterà un albero di Natale con 100 palline: clienti e dipendenti saranno invitati ad acquistarne una per realizzare sogni e desideri dei bambini della Casa Famiglia.

La location sull’isola della Giudecca è un atout, nella calma estranea alla confusione di turisti e vaporetti, ai quali ci si può ricongiungere con una navetta che in 10 minuti sbarca a Piazza San Marco, ogni giorno e ogni 20 minuti, dalle ore 8 alle 24. La vista della Serenissima è spettacolare, come la dimora stessa, riconosciuta come icona dell’architettura industriale e considerata un “moderno capolavoro veneziano” per il suo glorioso passato di mulino trasformato in un hotel 5 stelle unico nel suo genere. Imponente con i suoi mattoni rossi che accolgono quasi 400 camere, una collezione di otto ristoranti e bar, la seconda spa più grande in città (con area benessere “Carita Paris”) e un centro congressi con sala plenaria fino a 1.000 persone, la struttura risale al 1884.

La struttura fu progettata su commissione dell’industriale veneziano Giovanni Stucky che, per la sua cultura e lungimiranza (fu tra i promotori della Biennale d’arte), fece la storia dell’isola più grande di Venezia. Cessata l’attività nel 1955, dopo anni d’abbandono venne vincolata dal ministero dei Beni Culturali e nel 2007 riaprì i battenti come Hilton Molino Stucky. Mantenendo antiche architetture, colonne di ghisa e inattesi cortili interni di verde e silenzio. A bordo acqua poi, le terrazze estive dei ristoranti Bacaromi, informale e di autentica tradizione veneziana, e Aromi, elegante e ricercato, in stile yachting club. Dove arriva una sposa per una cena ristretta con i suoi invitati.

«Il segmento wedding è in crescita – sottolinea il direttore Rodoni – I nostri clienti apprezzano particolarmente le location esterne dei ristoranti e dello Skyline Rooftop, punti di ritrovo anche per i veneziani». Oltre che per la clientela alberghiera, dominata dagli americani, con tanti italiani e inglesi, a seguire tedeschi e francesi. A loro dà il benvenuto un’opera dell’artista Marco Nero Rotelli, all’ingresso dell’hotel: “Venice is love, is light, is dream” scrive un fil rouge che corre su un’antica mappa della Serenissima.

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Adriana De Santis
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