Arriva lo stop alla fusione JetBlue-Spirit

09 Marzo 07:01 2023 Stampa questo articolo

Il Dipartimento di giustizia statunitense (DoJ) si schiera contro la fusione JetBlue-Spirit, operazione da 3,8 miliardi di dollari che farebbe nascere il quinto big player dei cieli Usa (dietro le tre sorelle American, Delta, United e Southwest Airlines). Il dipartimento dell’amministrazione Biden ha attivato una vera e propria azione legale anti monopolistica per impedire la fusione tra i due vettori.

In conferenza stampa il procuratore generale Merrick Garland, ha sottolineato come la fusione «cancellerebbe la concorrenza tra JetBlue e Spirit, eliminando il ruolo unico e dirompente di Spirit nell’industria aerea. Questo porterà anche a un rialzo delle tariffe e a un minor numero di posti a sedere disponibili, danneggiando milioni di consumatori americani su centinaia di rotte».

La comunicazione arriva proprio allo scadere dei 30 giorni entro i quali i vertici di Spirit Airlines credevano di ottenere un responso da parte del dipartimento di Giustizia. Nel frattempo, le due compagnie aeree non hanno nascosto la loro delusione e opposizione alla scelta del DoJ.

«Crediamo che il dipartimento abbia sbagliato legge e non abbia compreso che questa fusione creerà un nuovo concorrente a livello nazionale, a basso prezzo e di alta qualità, per i quattro grandi vettori, Questi ultimi, grazie alle fusioni approvate sempre dal DoJ, controllano circa l’80% del mercato nazionale», ha affermato Robin Hayes, ceo di JetBlue.

Per Ted Christie, ceo di Spirit, «la combinazione di JetBlue e Spirit cambierà le carte in tavola per i clienti di tutto il Paese, creando il più grande concorrente nazionale a basso prezzo rispetto alle compagnie aeree dominanti negli Stati Uniti. Non siamo d’accordo con la decisione di cercare di bloccare la fusione, che andrà a beneficio dei consumatori e dei dipendenti. Insieme a JetBlue intendiamo democratizzare il volo: un obiettivo che crediamo meriti il sostegno del governo».

Secondo molti analisti locali, infatti, sia l’Antitrust Usa sia l’amministrazione Biden non vedrebbero di buon occhio un ulteriore consolidamento del trasporto aereo nel territorio statunitense e potrebbero costringere le due compagnie a cedere vari asset per permettere loro una fusione, soprattutto in un momento in cui il prezzo del carburante, la carenza di manodopera e la crescente domanda di viaggi hanno fatto impennare le tariffe aeree.

La preoccupazione per l’approvazione della fusione tra le compagnie aeree è cresciuta dopo che il dipartimento di Giustizia lo scorso anno effettuato delle indagini chiedendo a un giudice lo scioglimento dell’alleanza tra JetBlue e American Airlines, sostenendo che ciò avrebbe causato “un aumento delle tariffe per i consumatori”.

  Articolo "taggato" come:
  Categorie

L'Autore

Gabriele Simmini
Gabriele Simmini

Giornalista. Specializzato in trasporto aereo e ferroviario, economia, agenzie di viaggi, tecnologia ed estero. Segue convention e fiere internazionali.

Guarda altri articoli