Aviation, le stime di Iata: “A rischio 5,6 milioni di posti di lavoro”

27 Marzo 12:12 2020 Stampa questo articolo

Iata torna a fare pressione sui governi europei per ottenere gli aiuti finanziari di cui le compagnie aeree hanno bisogno per superare l’emergenza da coronavirus.

Secondo le stime dell’associazione con sede a Ginevra, le perdite a cui nel 2020 andranno incontro le compagnie del Vecchio Continente ammonterebbero a 76 miliardi di dollari, con dei ricavi più bassi rispetto 2019 del 46%. Cifre queste, che metterebbero a rischio 5,6 milioni di posti di lavoro e una quota di Pil, supportata dal settore aviation, corrispondente a più o meno 378 miliardi di dollari.

In un Paese come l’Italia, ad esempio, il calo di passeggeri sarebbe di 67,7 milioni di viaggiatori, con perdite che arriverebbero a 9,5 miliardi di dollari, e 400mila posti di lavoro a rischio.

«Il settore del trasporto aereo è un vero e proprio motore economico in tutto il continente. Per questo, ci aspettiamo che le compagnie aeree possano in futuro continuare a operare, ricevendo durante questo periodo di lockdown il supporto finanziario necessario. In questo modo, sarà poi possibile, una volta che le restrizioni alla mobilità verranno tolte, ritornare alla normalità», ha detto Rafael Schvartzman, regional vp for Europe di Iata.

Oltre alla richiesta di aiuti finanziari, prosegue la nota della Iata, è necessario procedere ad altre misure per sostenere il settore. Dalla sospensione temporanea della regolamentazione in materia di diritti dei passeggeri Eu261, alla possibilità di utilizzare i voucher al posto dei rimborsi, passando per una serie di facilitazioni per le attività cargo.

  Articolo "taggato" come:
  Categorie

L'Autore