Boeing nella bufera. E la Cina ne approfitta

Boeing nella bufera. E la Cina ne approfitta
11 Gennaio 12:36 2024 Stampa questo articolo

Sindrome da accerchiamento. Il caso 737 Max-9 – costretto a un atterraggio d’emergenza poco dopo il decollo da Portland per l’esplosione di un portellone dell’Alaska Airlines – ha fatto ripiombare Boeing in un vortice di accuse e polemiche. Con tanto di titolo sceso in picchiata a Wall Street dell’8,3%, per poi risalire leggermente.

I vertici dirigenziali recitano il mea culpa, mentre Alaska Airlines ha cancellato tutti i voli programmati del 737 Max-9 – tra i 110 e i 150 – fino a sabato, in attesa di istruzioni dalla Faa che consentiranno di iniziare le ispezioni dei 171 aerei messi a terra. Finora 167 i voli Max 9 soppressi ieri da United Airlines, che aveva denunciato di aver trovato «bulloni allentati» su alcuni aerei.

L’episodio ha avuto un forte impatto mediatico, risvegliato gli spettri del Concorde e riaperto le vecchie ferite di Boeing, con effetti immediati su operatori e viaggiatori. Sebbene infatti l’incidente sia avvenuto su un 737 Max-9, alcuni clienti avrebbero richiesto di non volare su alcun Boeing 737 almeno nell’immediato futuro. Il sito di metasearch Kayak, infatti, ha notato una «differenza notevole» nell’utilizzo di un filtro che consente agli utenti di identificare e/o escludere modelli di aerei, in particolare i 737.

Per Boeing arrivano anche gli strali del presidente Emirates, Tim Clark, in un’intervista a Bloomberg: «Boeing ha avuto problemi di controllo qualità per molto tempo e questa non è che una conferma». Non è la prima volta, peraltro, che Clark critica la scarsa qualità delle finiture dei Boeing, spiegando che «le compagnie non hanno altra scelta che passare attraverso i produttori disponibili perché ce ne sono solo due».

Ma la concorrenza non dorme e l’attacco più ficcante arriva dalla Cina, con Comac pronta a sfruttare la vulnerabilità di Boeing. Secondo quanto riferisce il South China Morning Post e riportato da Preferente, l’azienda creatrice del C919 – primo aeromobile di linea made in China – sarebbe intenzionata ad aprire le vendite del suo mezzo in Europa. Per il player e le autorità dell’aviazione cinese si tratta di un momento particolarmente favorevole per l’ingresso del C919 in Europa e non solo per la debolezza di Boeing. Per l’azienda, infatti, sia Boeing che Airbus sarebbero attualmente «incapaci di soddisfare la domanda del settore, un limite dimostrato dai continui ritardi nelle consegne».

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L'Autore

Fabrizio Condò
Fabrizio Condò

Giornalista professionista, innamorato del suo lavoro, appassionato di Storia, Lettura, Cinema, Sport, Turismo e Viaggi. Inviato ai Giochi di Atene 2004

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