Caso Wizz Air, il pasticcio dei motori manda in tilt i voli

Caso Wizz Air, il pasticcio dei motori manda in tilt i voli
23 Febbraio 07:59 2024 Stampa questo articolo

Quasi 40 aerei “parcheggiati” su una flotta totale di 200 aeromobili. Tutta colpa di alcuni motori difettosi, in particolare i PW1100G-JM della Pratt & Whitney, tra le più grandi case produttrici di motori per l’aviazione.

Così la compagnia aerea Wizz Air è stata travolta da un problema che, con il passare dei mesi, ha assunto dimensioni preoccupanti; tanto che il vettore ha dovuto sacrificare parte del suo operativo, riducendo frequenze e tagliando voli in tutta Europa.

Un’ecatombe – che prevede cancellazioni in ItaliaUngheria, Romania, Lussemburgo, Serbia e Slovenia, la rimozione di due aerei basati nel nostro Paese, cinque aerei in Polonia e lo stop a collegamenti da e per Albania, Francia, Germania, Polonia, Portogallo e Spagna – che sembrerebbe non essere stata prevista, o perlomeno annunciata dai vertici del vettore.

PRATT &WHITENY RICHIAMA TREMILA MOTORI

Tutto è iniziato nel marzo 2020, in piena epoca Covid, quando la revisione programmata ai motori di un A321 di Vietnam Airlines ha riscontrato la presenza di un contaminate in grado di compromettere il funzionamento del motore stesso. Da quel giorno in poi, come spesso accade ormai nel mondo dell’aviazione, è iniziata la lunga trafila di rassicurazioni, allarmi, revisioni, controlli, ammissioni di colpa e ritardi.

Risultato: oltre 20 compagnie aeree nel mondo sono alle prese con una costante revisione dei motori montati soprattutto su aerei di ultima generazione. A luglio del 2023 Pratt & Whitney ha richiamato 1.200 dei 3.000 motori della serie “incriminata” (ovvero quelli prodotti tra il 2015 e il 2020 e montati soprattutto sugli A320neo di Airbus) per effettuare la revisione e l’eventuale riparazione.

Due mesi dopo, a settembre, Pratt & Whitney decide però di richiamare tutti i 3.000 motori. Il contaminante (presente nel metallo utilizzato per i dischi della turbina del motore) produrrebbe delle micropolveri in grado di causare delle crepe potenzialmente dannose per la turbina. E sui motori di un gigante in volo a un’altezza che va dagli 8 ai 12mila metri è meglio prendere ogni precauzione, evitare qualsiasi crepa.

WIZZ AIR CORRE AI RIPARI

Inizia così, alla fine di un’altra estate da incorniciare per il trasporto aereo, il calvario di Wizz Air alle prese con previsioni di crescita record che non potranno essere soddisfatte. Già a settembre dello scorso anno, infatti, la compagnia annuncia una diminuzione del 10% della capacità nel periodo ottobre 2023-marzo 2024, ma non si pronuncia sulla quantità di aerei che potrebbero essere interessati contemporaneamente dalle revisioni.

Un mese dopo, il ceo József Váradi, intervistato da Wired, sostiene che solo cinque aerei sono fermi a causa del problema ai motori Pratt & Whitney, ma sottolinea anche che «i motori devono essere smontati, inviati in fabbrica e i tempi di riparazione sono difficili da quantificare».

Così difficili che inizialmente Pratt & Whitney dichiara che i tempi di riparazione equivalgono a 60 giorni, salvo poi annunciare (qualche mese dopo) che l’intero processo richiede fino a 300 giorni per singolo motore. Il caso dei propulsori PW1100G-JM inizia a spazientire le compagnie aeree e i numeri restituiscono l’entità del danno.

Pratt & Whitney prevede il controllo di quasi 1.000 motori all’anno fino al 2026 e la “messa a terra ” di oltre 650 aeromobili solo nel primo semestre del 2024. Un inconveniente che costa oltre 7 miliardi di dollari e include anche i risarcimenti che la casa costruttrice si è impegnata a pagare in favore dei vettori, Wizz Air inclusa, vittime del problema.

I FATTORI DELLA CRISI

A gennaio 2024, infine, proprio Wizz Air comunica che sono 33 aerei gli aerei “parcheggiati” a causa delle ispezioni ai motori e prevede che saranno almeno 45 in totale gli aeromobili oggetto di revisione entro il mese di marzo. Motivo per cui ad oggi si contano decine e decine di segnalazioni di voli cancellati e rotte sospese.

Lo stesso vettore precisa però che – al netto di tre aerei in meno posizionati in Italia – nessuna base verrà sacrificata nel nostro Paese e la capacità resterà uguale al 2023. Un dato, quest’ultimo, che fa storcere il naso a chi è abituato a continui annunci di crescita e aumenti di posti disponibili anno su anno.

Rispetto a compagnie più blasonate (Delta, Lufthansa, Turkish, United) e altre che ricalcano il modello low cost del vettore ungherese (Volaris, IndiGo, Vueling, Spirit) che stanno subendo ugualmente il caos dei motori difettosi, Wizz Air paga lo scotto di una serie di fattori concomitanti che ha creato l’attuale corto circuito.

La sua flotta molto giovane è composta esclusivamente da A320 e A321 (con le varianti -neo di ultima generazione che montano i motori incriminati) per una scelta strategica della compagnia. Una mossa finora vincente che garantisce grande capienza di posti, costi ridotti, e la possibilità di effettuare numerose rotazioni con una singola macchina.

Oggi, però, Wizz Air non ha nel suo parco macchine delle valide alternative per sostituire gli aeromobili messi a terra; e allo stesso tempo attende con impazienza nuovi velivoli per far crescere la flotta. Aeromobili che si fanno attendere per i già noti ritardi che interessano i produttori principali. Per correre ai ripari, infatti, la compagnia aerea sta cercando di sopperire alla carenza di velivoli estendendo il periodo di noleggio (leasing) dei vecchi aeromobili A320 e A321-ceo.

Attorno a queste scelte, infine, pesano anche i conflitti in Ucraina e in Palestina che hanno fatto crollare il traffico aereo in Est Europa e Medio Oriente. Negli ultimi anni Wizz Air ha investito moltissimo in queste due aeree geografiche, ma in questi mesi ha dovuto riprogrammare il network e riposizionare alcuni aeromobili.

Allo stesso tempo, la tattica di Wizz oggi è quella di sacrificare il periodo invernale – solitamente il meno remunerativo per i vettori – per inviare il maggior numero di motori in revisione, con la speranza che i 300 giorni passino velocemente e la compagnia possa affrontare nel migliore dei modi la prossima summer.

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L'Autore

Gabriele Simmini
Gabriele Simmini

Giornalista. Specializzato in trasporto aereo e ferroviario, economia, agenzie di viaggi, tecnologia ed estero. Segue convention e fiere internazionali.

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