Cent’anni di Turisanda: 5 domande a Paolo Guariento

Cent’anni di Turisanda: 5 domande a Paolo Guariento
05 Febbraio 07:00 2024 Stampa questo articolo

Grande festa nei Bit days di Milano per l’anniversario di Turisanda, t.o. nato nel 1924, che ora compie un secolo. La parola a Paolo Guariento, chief product officer Specialties Division degli operatori di casa Alpitour World. A lui l’onore di celebrare (e narrare) il brand simbolo del travel italiano d’alta gamma.

Turisanda1924 fa rima con alta gamma. Come si è evoluto il mercato high spender in questi anni?
«Non parlerei di evoluzione, ma più che altro di una maggiore consapevolezza dell’importanza dei viaggi, di quello che lasciano in ognuno di noi. Quindi, oltre alla flessibilità e all’attenzione a ogni particolare, dobbiamo necessariamente essere in grado di presidiare l’aspetto esperienziale, offrendo momenti e ricordi speciali per ognuno dei nostri clienti».

signature-catalogo-turisandaCento anni di vita: qual è il segreto per mantenere vivo un marchio per un tempo così lungo?
«Rispettare e mantenere nel tempo gli standard e gli obiettivi che ci siamo dati per le singole linee di prodotto. Dai tour con accompagnatore Voyager – itinerari ad alto valore esperienziale con un numero limitato di partecipanti, per rendere uniche, intime e personali le avventure dei clienti – a tutti i servizi esclusivi che ormai riusciamo a garantire in quasi tutte le destinazioni come escursioni guidate, fast track e lounge in aeroporto. Una gamma di prodotti ricercati per l’offerta balneare, in linea con un target di clientela esigente, con una commercializzazione in esclusiva sul mercato italiano. La strada è stata tracciata con la Trevolution nel 2021, quando c’è stata un’importante revisione del tour operating Alpitour World. Da lì abbiamo sviluppato un prodotto molto più chiaro, anche per il mercato. Non stiamo festeggiando solo cento anni di storia, ma celebriamo soprattutto un brand che non è mai stato più vivo di così, trasparente nelle promesse e chiaro negli obiettivi: per Turisanda il viaggio è autenticità, consapevolezza e scoperta del nuovo e del sé. Per tornare a casa cambiati nel profondo».

“Signature” è il nome del nuovo catalogo. Cosa c’è da aspettarsi?
«Sarà il protagonista assoluto di questo anno di celebrazioni. Il lancio è durante l’evento del 5 febbraio, una delle iniziative principali per celebrare il centenario di Turisanda1924. Continueremo poi a raccontarlo, presentandolo al mercato e ai clienti nella sua interezza. È un progetto senza precedenti, con un’ambizione davvero importate: offrire una collezione di viaggi limited edition, unici e irripetibili. Da questo nasce il pay-off “Once in a lifetime”, concetto-chiave alla base del progetto: itinerari da fare una volta nella vita, studiati per il centenario. Il fil rouge è la spedizione: dall’esplorazione geografica, il campo d’interesse si allarga fino all’incontro con le popolazioni locali, alle diversità culturali, al legame tra uomo e territorio, alla storia, alla crescita interiore. Signature è una vivace collezione di tour lungo le grandi dorsali dei continenti, attraverso sei rotte: dal Giappone alla Panamericana, dalla Via della Seta reinterpretata al Nord Africa, fino alla Penisola arabica. Viaggi acquistabili per l’intera spedizione o solo per alcuni itinerari che la compongono, accompagnati da grandi esperti».

La sostenibilità è un tema cruciale: in che misura e in che modo entra nella programmazione del t.o.?
«Il nostro Gruppo intraprende molte iniziative in ambito Esg e i diversi brand e società hanno specifici progetti portati avanti in base agli specifici obiettivi. Come Turisanda1924 abbiamo una linea dedicata a un approccio sostenibile al viaggio, rispettoso e che limita il proprio impatto sulle popolazioni e l’ambiente: è Made, che propone itinerari e viaggi sostenibili e consapevoli. In generale, il t.o. ha avviato un percorso che lo vede impegnato in iniziative di grande valore sociale. Del resto il nostro lavoro è questo: unione, connessione fra popoli e culture differenti. E il nostro compito principale è rispettare e proteggere tutte queste ricchezze e diversità, aiutando le popolazioni locali, laddove necessario».

Sempre fronte up level, ci anticipa le nuove frontiere? Quali sono le destinazioni più promettenti e perché?
«Tra le novità ci sono gli itinerari Route 1924, che includono esperienze autentiche come l’escursione Stargazing e la visita di Secret Antelope Canyon e Horseshoe Bend. Una collezione di fly&drive nell’ovest degli Usa, dove ogni cliente vive in modo autonomo il viaggio. Includono tappe e attrazioni naturalistiche visitate da milioni di turisti in estate. Proprio per questo, abbiamo deciso di offrire ai nostri clienti l’ingresso esclusivo in alcuni dei luoghi più suggestivi dei parchi americani, ottenendo l’accesso, per massimo 20 persone, in punti normalmente interdetti al pubblico. Un’esperienza veramente esclusiva. Con la progressiva riapertura delle destinazioni e la ripartenza di direttrici importanti come il Giappone, abbiamo assistito a un forte incremento delle vendite nel 2023, che ci ha portato a chiudere lo scorso esercizio con risultati di ricavi e marginalità oltre il budget previsto. Tutte le mete sono in continua evoluzione, ma direi che l’Asia è l’area di mondo che si trasformerà in tempi più rapidi offrendo experience e servizi sempre più particolari. È la macroarea più sconosciuta agli italiani e quella che più si sta aprendo, mostrando ogni aspetto di sé, dalla tradizione all’ipermodernità. Il 2024 è partito subito molto bene su tutte le destinazioni, con una curva di ordinato anticipata rispetto al solito: puntiamo a un +20% rispetto alla chiusura dello scorso esercizio».

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