CitizenM cambia nome e diventa Another Star
A pochi mesi dall’acquisizione da parte di Marriott International, CitizenM cambia nome e diventa Another Star.
Sotto il nuovo nome saranno gestiti tutti gli attuali hotel citizenM nelle principali città in Europa e negli Stati Uniti, attraverso accordi di franchising a lungo termine con Marriott International.
La società, che ha venduto il marchio per 355 milioni di dollari, mantenendo la proprietà degli immobili, grazie all’operazione ha anche beneficiato di un rifinanziamento da 685 milioni di dollari (pari a 637 milioni di euro), per il portafoglio alberghiero, guidato da J.p. Morgan Bank in partnership con Ksl Capital Partners.
Con l’integrazione in Marriott, il marchio, che possiede 37 hotel con 8.312 camere in 20 città, tra cui Londra, Parigi, Amsterdam, New York, Boston, Miami e Los Angeles, più due nuovi hotel in costruzione a Londra e Washington, con apertura entro la metà del 2026, è entrato nel programma fedeltà del Gruppo, ciò vuol dire che si aprono le porte di CitizenM, ora Another Star, a quasi 260 milioni di membri della piattaforma che ora saranno in grado di guadagnare e riscattare punti ad ogni soggiorno negli hotel del brand.
Another Star, inoltre, in collaborazione con Marriott Bonvoy, continuerà a offrire il programma di abbonamento a pagamento mycitizenM+, che ora fornisce anche ai membri lo status istantaneo Marriott Bonvoy Gold Elite.
Lennert de Jong, amministratore delegato di Another Star, dichiara: «Quando abbiamo iniziato nel 2006, il nome del nostro progetto era One Star is Born, ispirato dall’ambizione di ridefinire l’ospitalità di lusso e renderla accessibile. Quell’ambizione ha dato vita a citizenM. Con la vendita del marchio a Marriott International, onoriamo quell’eredità e facciamo il passo successivo come Another Star: un’azienda focalizzata sul raggiungimento della massima soddisfazione e redditività degli ospiti attraverso il modello operativo più efficiente. Basandosi sul suo stack tecnologico e sfruttando le tecnologie ora disponibili, miriamo a stabilire ancora una volta un nuovo standard».
