Come sarà il trasporto aereo nel 2030

Come sarà il trasporto aereo nel 2030
05 Gennaio 10:55 2023 Stampa questo articolo

Piccoli aeroporti urbani, aerei elettrici in volo, il successo della Premium Economy e tanto altro: i prossimi anni saranno strategici e pieni di novità per il trasporto aereo dopo che pandemia, transizione energetica, rivoluzione tecnologica e nuovi modelli di business hanno imposto un vero e proprio cambio di marcia. Così il portale specializzato Simple Flying ha elencato i nove trend del prossimo decennio che caratterizzeranno l’aviation: una panoramica che attraversa tutti gli ambiti: dalle risorse umane all’intelligenza artificiale, dagli scali elle compagnie, dal carburante alla sostenibilità.

La carenza di piloti

La ripresa dei viaggi quest’anno è stata complicata dalla carenza di personale e le conseguenze si vedranno ancora per un po’ di tempo con ritardi, voli cancellati e bagagli smarriti. La carenza è frutto dei massicci licenziamenti condotti durante la pandemia che hanno interessato personale di terra, personale in volo e controllori del traffico aereo.

La carenza di piloti sta diventando però sempre più evidente per una professione molto specializzata e alcune compagnie come United Airlines hanno messo in piedi una accademia di volo interna per crescere in casa i propri piloti. La crisi pandemica ha infatti dato l’ultimo colpo a una professione che negli anni ha subito un deterioramento dovuto agli stipendi medi in calo uniti a turni di lavoro sempre più massacranti. Proprio perché il settore dell’aviazione continuerà a crescere, la disponibilità di piloti nel prossimo decennio sarà insufficiente a coprire la domanda del settore.

Niente voli con un solo pilota

Il secondo trend è legato al primo: per risparmiare sui costi e risolvere il problema della carenza di personale negli ultimi mesi si è aperto il dibattito sull’introduzione di voli con un solo pilota a bordo. Nei prossimi anni, però, questa dovrebbe rimanere solo una piacevole suggestione: sono troppi ancora i rischi legati alla sicurezza, sia a bordo con un solo responsabile dell’aeromobile, sia rispetto ad affidare sempre più compiti di “gestione del volo” alla tecnologia. Inoltre, una scelta del genere presuppone un totale cambio di configurazione dei modelli di aeromobili attualmente in produzione: Boeing e Airbus, i due maggiori produttori mondiali, dovrebbero rivedere le cabine di pilotaggio degli aerei che sono già in produzione da qui ai prossimi anni.

La rivoluzione tecnologica

La pandemia ha accelerato i progressi tecnologici nel travel e nel trasporto aereo: sempre di più abbiamo a che fare con colonnine self service e sistemi di check in autonomo. La tendenza continuerà nel prossimo decennio, quando l’evoluzione dei servizi per i passeggeri diventerà una operazione totalmente automatica grazie alla tecnologia biometrica e al cloud, in cui i passeggeri eseguiranno tutti i servizi fino all’imbarco da soli, e l’aeroporto potrà monitorare ogni movimento.

Alcune compagnie aeree hanno già iniziato l’implementazione di Electronic Flight Bags (Efb) per i loro piloti e l”intelligenza artificiale potrebbe essere implementata anche nelle cabine di volo degli aerei commerciali per aiutare i piloti nel controllo e nei calcoli delle rotte oltre che nei controlli di precisione e nella gestione ordinaria dei voli.

Aerei elettrici in volo

Il debutto degli aerei elettrici nell’aviazione commerciale potrebbe ancora tardare, ma alcuni piccoli modelli hanno già avuto il via libera degli enti per volare e d è molto probabile che nel prossimo decennio vedremo sempre più aerei elettrici anche di medie dimensioni decollare e atterrare dai maggiori aeroporti. Case produttrici come Archer, Heart Aerospace ed Eve Air Mobility hanno già ricevuto ordini significativi da alcune compagnie aeree come United Airlines, Air Canada e Icelandair per il decollo e l’atterraggio elettrico verticale (eVTOL).

Secondo alcune stime dei produttori stessi, infatti, entro il 2028 potremo già vedere un sistema integrato di voli elettrici  nell’aviazione commerciale, una volta che saranno completate tutte le procedure riguardo test, certificazioni e infrastrutture. In un primo momento, ovviamente, l’uso di piccoli aerei elettrici servirà per facilitare la mobilità urbana o per collegare alcune mete e città relativamente vicine.

Piccoli aeroporti urbani crescono

Grandi aeroporti internazionali, ma anche scali regionali più piccoli iniziano a congestionarsi e stentano a sopportare gli enormi flussi di passeggeri soprattutto nei periodi di alta stagione. Con la crescita della mobilità aerea urbana prevista per il prossimo decennio, l’uso degli attuali aeroporti come vertiport per aerei elettrici non è una solzuione fattibile nel lungo periodo. Per questo motivo i piccoli aeroporti urbani potrebbero tornare ad avere un ruolo centrale o rinascere come piattaforme di volo per i taxi elettrici. La mobilità aerea urbana spingerà il sistema aeroportuale  a diventare un vero e proprio ecosistema multimodale. Nasceranno piccoli aeroporti su piattaforme mobili e modulabili vicino ai porti, ai centri d’interesse e perfino su alcune isole al largo delle città di mare.

Le compagnie aeree regional verso il declino

Quella che un tempo era la spina dorsale dei sistemi di trasporto aereo nazionali e regionali rischia di essere in declino: le compagnie aeree regional hanno subito più di tutte la carenza di piloti con questi ultimi che hanno scelto negli ultimi anni di lavorare o con le low cost o con le legacy. Questi ultimi due modelli, inoltre, stanno occupando quote di mercato sia sulle rotte leisure sia sul point-to-point, restringendo i margini di azione delle regional con un mix di taglio dei costi e tariffe aggressive. I costi delle operazioni e le tariffe aeroportuali, infine, stanno aumentano, mettendo in difficoltà proprio gli operativi delle regional e nei prossimi anni potremmo vedere il fallimento o la chiusura di molte compagnie aeree che avevano aderito a questo modello.

I nuovi viaggi d’affari

Quest’anno, quando i viaggi aerei hanno ripreso a crescere, la domanda leisure si è ripresa rapidamente,  i viaggi d’affari invece devono ancora tornare alla metà dei livelli pre pandemici e un declino entro il prossimo decennio è inevitabile per vari motivi, in primis il lavoro da remoto e agile che ha semplificato le relazioni e diminuito le trasferte di lavoro.Così i viaggi d’affari saranno sempre più bleisure e per i businessman potrebbero addirittura sostituire col tempo la vacanza lunga in estate o durante le festività.

La Premium Economy sarà la nuova Business

La tendenza crescente dei viaggiatori bleisure va di pari passo con la crescente popolarità delle cabine Premium Economy. Alcune compagnie aeree hanno gradualmente iniziato a rinunciare alla cabina di prima classe a lungo raggio e la Business è diventata più lussuosa. La Business Class è così diventata la nuova prima classe e la popolarità della Premium Economy di alcune compagnie aeree (tra servizi esclusivi a bordo, sedili reclinabili, spazio extra per le gambe e prezzi concorrenziali) sta spingendo molti viaggiatori d’affari e frequent flyer a scegliere la nuova Premium.

I vettori legacy, ma anche quelli low cost, stanno investendo sempre di più su questo nuovo modello di classe intermedia che permette più guadagni e incentiva i passeggeri a un upgrade conveniente. In futuro, è prevedibile perfino la nascita di lounge in aeroporto dedicate ai passeggeri di Premium Economy.

L’Asia al centro del mondo

Nell’ultimo decennio si prevedeva che la regione Asia-Pacifico sarebbe diventata la più veloce al mondo per quanto riguarda l’attività delle compagnie aeree. La regione avrebbe dovuto rappresentare il 40% delle future produzioni aeree e, sebbene la pandemia abbia rallentato il ritmo, le previsioni parlano di un target che arriverà perfino al 45%. E mentre la Cina rimarrà ancora il mercato più significativo all’interno dell’Asia-Pacifico, nuovi contendenti sono entrati in campo. L’India, attualmente il terzo mercato mondiale dell’aviazione, è ancora relativamente poco penetrato rispetto alla Cina. Tuttavia, questo probabilmente cambierà entro il prossimo decennio, anche grazie al fatto che i produttori di aeromobili come Airbus e Boeing sono sempre più presenti in India, in particolare per le produzioni di motori di aeromobili, del carburante Saf e dei sistemi di difesa aerospaziale.

Un altro probabile concorrente nella regione nel prossimo decennio è l’Indonesia. Il paese è destinato a diventare il quarto più grande mercato dell’aviazione del mondo entro il 2030 e attualmente vanta più di 30 aeroporti internazionali e oltre 200 aeroporti nazionali, con il piano del governo di aprirne almeno altri cinque. L’Indonesia è anche la patria di Lion Air, il secondo più grande vettore low cost del sud-est asiatico dopo AirAsia.

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L'Autore

Gabriele Simmini
Gabriele Simmini

Giornalista. Specializzato in trasporto aereo e ferroviario, economia, agenzie di viaggi, tecnologia ed estero. Segue convention e fiere internazionali.

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