Concessioni balneari, il governo gioca la carta della nuova mappatura

Concessioni balneari, il governo gioca la carta della nuova mappatura
23 Aprile 12:41 2024 Stampa questo articolo

Una nuova mappatura delle coste per ottenere da Bruxelles una valutazione positiva e sbloccare un passaggio decisivo per dirimere la controversia che sta scaldando gli animi dei concessionari in scadenza: è questa la novità nella delicata vicenda delle concessioni balneari.

Secondo quanto pubblicato dall’agenzia di stampa Agi e riportato dal portale di informazione specializzata Mondobalneare, infatti, la scorsa settimana ci sarebbe stato un incontro interlocutorio tra i leader della maggioranza, i ministri interessati e i parlamentari più informati sul dossier dei balneari per trovare una soluzione affidata ai tecnici dei dicasteri che dopo una visita a Bruxelles di due settimane fa, dovrebbero proporre la realizzazione di nuova mappatura delle coste, per consentire così di riaprire una interlocuzione con l’Unione Europea e individuare un percorso condiviso con le istituzioni europee. Sarebbe un lavoro da condividere con i tecnici europei.

La proposta sarebbe quella di dimostrare all’Ue che è possibile rispettare la direttiva Bolkestein avviando le gare solo sui tratti di litorale ancora liberi da imprese e senza toccare quelle esistenti, in applicazione degli articoli 11 e 12 che prevedono i bandi solo in caso di “scarsità della risorsa naturale“.

Si ricorderà che nell’estate scorsa si era proceduto al lavoro di mappatura richiesto dalla Ue che aveva portato alla dichiarazione che solo il 33% delle coste italiane era occupato da concessioni. Ma dall’ottobre scorso il governo non ha fatto altri passi e soprattutto non ha deciso quanto devono durare e come dovranno essere rinnovate le attuali concessioni balneari, in scadenza il 31 dicembre 2024 per effetto della legge 118/2022 approvata dal governo Draghi. E tutto questo in presenza di una procedura d’infrazione avviata dalla Commissione Ue e di un generalizzato malcontento degli imprenditori balneari che hanno chiesto un atto di chiarezza che fino a oggi da Palazzo Chigi non è arrivato, alimentando un vero e proprio caos nelle varie regioni italiane dove i singoli comuni hanno provveduto o stanno provvedendo in ordine sparso ad emettere bandi, lanciare gare nell’incertezza generale.

A margine di queste indiscrezioni c’è da riportare la nota del presidente di Fiba-Confesercenti Maurizio Rustignoli che, dopo il suo intervento all’audizione “Turismo del Mare” svoltasi presso la Presidenza del Consiglio ha ribadito la drammaticità e precarietà della situazione, chiedendo di accelerare il percorso riformatore del sistema turistico balneare italiano.

«Le oltre 30.000 imprese del turismo balneare – ha dichiarato Rustignoli – costituiscono la spina dorsale del comparto e non è più procrastinabile un intervento dell’esecutivo italiano volto a riordinare e semplificare la disciplina in materia di concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali per finalità turistico-ricreative. Vogliamo inoltre evidenziare l’importanza dell’impegno in corso del tavolo tecnico inerente la mappatura delle coste italiane. Riteniamo, perciò, che adesso sia fondamentale elaborare rapidamente una normativa basata sui dati della mappatura e contemporaneamente avviare una nuova programmazione del demanio marittimo”.

«Occorre inoltre – ha concluso il presidente di Fiba – che venga dato adeguato riconoscimento al principio della congrua remunerazione di tutti i beni materiali e immateriali appartenenti all’impresa balneare, e non solo degli investimenti non ancora ammortizzati: migliaia di famiglie hanno speso tutta la loro vita in questo lavoro, con cospicui investimenti di cui beneficia il sistema e il cui valore è giusto sia riconosciuto in capo ai titolari delle aziende».

L'Autore

Andrea Lovelock
Andrea Lovelock

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