Crisi in Israele, la Farnesina invita a “rinviare i viaggi”

Crisi in Israele, la Farnesina invita a “rinviare i viaggi”
15 Aprile 12:37 2024 Stampa questo articolo

Avvisi di viaggio urgenti in 18 Paesi, tra cui Egitto e Dubai, e voli reindirizzati. Mai come in questa occasione, con una situazione così fluida e di altissima tensione, sul Medio Oriente grava il rischio di una “quarantena” allargata, con sconsigli a pioggia che arrivano dai vari Stati europei.

Come scrive TravelMole, all’indomani dell’attacco missilistico iraniano contro Israele, i governi di tutto il mondo hanno esortato i cittadini a prestare cautela ed evitare viaggi “non essenziali” verso le regioni colpite. Il raid ha preso di mira diverse città nel sud, tra cui Eilat, e ha aumentato le preoccupazioni sulla stabilità regionale e sulla sicurezza dei viaggiatori in Medio Oriente.

LE INDICAZIONI DEL MINISTERO DEGLI ESTERI ITALIANO

In Italia, anche se non è esplicitamente utilizzata la parola sconsiglio per Israele, sul sito Viaggiare Sicuri dell’Unità di crisi della Farnesina, in data 13 e 14 aprile, sono stati diramati due bollettini inequivocabili, dove si “suggerisce” di rinviare i viaggi.

Il testo della comunicazione di sabato 13 aprile recita testualmente: “A seguito degli attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre 2023, le autorità israeliane hanno dichiarato lo stato di guerra. La situazione di sicurezza in Israele e nei Territori palestinesi resta estremamente fluida e in costante evoluzione. Le autorità israeliane riferiscono di un possibile attacco missilistico da più fronti contro Israele nelle prossime ore/giorni”.

E ancora: “Restano attive specifiche allerte che interessano la fascia a ridosso della Striscia di Gaza e il confine nord con Siria e Libano, dove lanci di missili continuano a interessare Israele. Nelle ultime settimane si sono registrati attentati terroristici in diverse località israeliane e violenze nei Territori. Nonostante il ripristino di alcuni collegamenti aerei, si raccomanda ai connazionali di rinviare il proprio viaggio in caso di spostamenti non dettati da ragioni impellenti e non procrastinabili (si suggerisce in ogni caso di controllare con la compagnia stessa l’operatività del volo prima di mettersi in viaggio)”.

“Inoltre, si invitano i connazionali presenti in Israele e nei Territori Palestinesi a mantenere la massima attenzione, restare informati e seguire le indicazioni delle autorità locali specialmente in occasione di spostamenti interni evitando quelli non strettamente necessari. In caso di attacchi missilistici, di norma segnalati attraverso l’attivazione di un sistema di sirene di avvertimento, l’Home Front Command israeliano suggerisce alcune norme di comportamento che si raccomanda di seguire con particolare attenzione (sito internet www.oref.org.il che può essere consultato, per motivi di sicurezza, solo nel territorio israeliano utilizzando sim e operatore israeliani)”.

Il testo del 14 aprile, invece, si riferisce a una temporanea chiusura dello spazio aereo, per gli attacchi iraniani, e recita: “Nella notte tra il 13 e il 14 aprile si è registrato un attacco missilistico iraniano in territorio israeliano. Lo spazio aereo ha subito delle temporanee chiusure. Per tale ragione, si invita a verificare lo stato dei voli con la propria compagnia aerea”.

NEL RESTO DEL MONDO

Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Australia e diversi Paesi europei invitano a rimanere vigili e a monitorare gli sviluppi nell’area. Gli avvisi evidenziano i potenziali rischi di un’ulteriore escalation e sconsigliano di viaggiare in aree “entro il raggio di attacchi missilistici o zone di conflitto militare”. Il raid di Teheran ha innalzato ancora di più le tensioni in una regione già colpita dalle diffuse cancellazioni di crociere nel Mar Rosso.

Il ministero degli Esteri del Regno Unito ha emesso un avviso urgente di viaggio per oltre 12 Paesi nella regione del Mediterraneo meridionale e del Medio Oriente: “C’è una crescente tensione tra Iran e Israele. Qualsiasi azione militare potrebbe intensificarsi rapidamente e potrebbe comportare rischi per l’intera regione. Se ti trovi nella zona o stai pensando di recarti lì – è il monito del Foreign Office – controlla gli aggiornamenti delle notizie e i consigli di viaggio dell’Fcdo”. Il timore è un attacco in zone frequentate dai turisti.

L’avviso comprende infatti diverse destinazioni turistiche popolari tra gli europei, in testa Dubai, Marocco, Qatar, Egitto e Tunisia. Nell’elenco anche Arabia Saudita, Algeria, Bahrein, Kuwait, Libia, Yemen, Iran, Iraq, Siria, Giordania, Oman e Libano.

Negli Stati Uniti, invece, il Dipartimento di Stato ha emesso un avviso di livello 4, “Non viaggiare” per Israele, ammonendo sul rischio di attacchi indiscriminati. L’allerta si estende anche alla Cisgiordania e alla Striscia di Gaza, dove l’aumento delle tensioni potrebbe comportare ulteriori rischi per i turisti.

Allo stesso modo, il governo canadese ha invitato i cittadini a prestare la massima cautela in Israele e in Cisgiordania: l’avviso riguarda in particolare i viaggi “non essenziali” verso le aree di confine con il Libano, la Siria e la Striscia. Il Dipartimento australiano degli affari esteri e del commercio (Dfat) esorta i connazionali a “riconsiderare la necessità di recarsi in Israele, specie nelle aree colpite da attacchi missilistici o da conflitti in corso. L’avviso sottolinea l’importanza di rimanere informati e di seguire i consigli delle autorità locali.

SITUAZIONE IN GIORDANIA: «MASSIMA SICUREZZA»

Riguardo invece alla situazione in Giordania, in un primo momento il portale spagnolo Preferente.com aveva comunicato che i vettori spagnoli Vueling, Iberia e Air Europa – avevano temporaneamente sospeso i collegamenti aerei. Il responsabile dell’Ente del turismo in Italia della Giordania, Marco Biazzetti, però, ha smentito: «In Giordania ci sono voli regolari e abbiamo comunicato alla Farnesina che lo spazio aereo nel nostro Paese è stato riaperto già da ieri mattina, con un completo ritorno alla normalità. Nei giorni scorsi sono anche partiti alcuni giornalisti italiani per un viaggio promozionale».

Poche ore fa la conferma del ministero del Turismo della Giordania in una nota ufficiale: Lo spazio aereo in tutti gli aeroporti è stato riaperto già da questa mattina e tutte le operazioni sono riprese regolarmente. Le stesse misure precauzionali erano state adottate da altri Paesi limitrofi per garantire l’incolumità dei viaggiatori. Il Jordan Tourism Board opera per garantire la massima sicurezza ai suoi ospiti stranieri ed è a disposizione per fornire ogni informazione di viaggio ai turisti che soggiornano nel Paese o devono arrivare nei prossimi giorni“.

VOLI: ROTTE MODIFICATE VERSO IL MEDIO ORIENTE

Resta però lo stato d’allerta tra le compagnie aeree. Ieri e oggi Ita Airways ha sospeso i voli per Israele. Qantas Airways, invece, ha annunciato la deviazione delle sue rotte, spiegando che reintegrerà quelli tra l’Australia e l’Europa per evitare di sorvolare il Golfo Persico e l’Iraq.

Anche Emirates ed Etihad Airways hanno apportato variazioni alle rotte, per evitare lo spazio aereo su alcune zone di conflitto in Medio Oriente. British Airways, intanto, sospenderà temporaneamente i voli da e per l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti (Eau) per motivi di sicurezza: priorità alla sicurezza e all’incolumità dei clienti e dell’equipaggio alla luce degli ultimi fatti.

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Andrea Lovelock
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