Ctrip, Jane Sun: «Vogliamo un business sempre più internazionale»

28 Maggio 07:00 2019 Stampa questo articolo

Prima l’accordo con Enit per la promozione dell’Italia minore, poi il lancio di una vera e propria Customized Travel Platform 3.0 dedicata ai viaggi tailor made. Ctrip, la più grande Ota della Repubblica popolare cinese, ha raggiunto nel 2018 la cifra di 725 miliardi di yuan in transazioni, superando Booking ed Expedia, ed ha scelto la recente edizione di Itb China di Shanghai per lanciare la sua nuova fase.

«Vogliamo fare diventare il nostro business sempre più internazionale e legato alle esperienze», ha detto Jane Sun, ceo della Ota, sottolineando come l’apertura di nuovi uffici in importanti source market come Giappone, Corea del Sud, Singapore e Australia, ha fatto lievitare fino al 35% il valore delle vendite estere sulle entrate totali del Gruppo.

Insomma, il turista cinese si sta evolvendo e per Ctrip è venuto il momento anche di guardarsi dalla concorrenza di competitor come Meituan o Douyin. «Siamo in grado di offrire un insieme di prodotti e servizi come nessun altro, anche nel campo dei viaggi tailor made di alta gamma», ha spiegato Sun.

I dati di Ctrip indicano che la spesa media per persona su un pacchetto di viaggio personalizzato si aggira intorno ai 3.410 dollari, con Thailandia, Giappone, Indonesia, Maldive e Usa tra le mete più richieste.

E per i prossimi anni le prospettive non possono che migliorare. I potenziali viaggiatori potrebbero arrivare a cifre mai viste in nessun’altra parte del mondo. Il motivo è semplice: entro il 2027 si trasferiranno nelle principali città cinesi dai 10 ai 20 milioni di giovani. «L’attuale livello di urbanizzazione in Cina è inferiore al 60%, nei prossimi 10-20 anni il potenziale di consumo privato non potrà che crescere», ha aggiunto la manager.

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