Edenviaggi rinasce, Mariani: «Il valore della squadra per il tour operator»

Edenviaggi rinasce, Mariani: «Il valore della squadra per il tour operator»
17 Dicembre 07:00 2021 Stampa questo articolo

Non vuole essere visto come un “capo”, Massimo Mariani, «ma come un veicolo su cui i colleghi possono salire a bordo per lavorare bene e felici». I colleghi sono quelli del team Seamless & No Frills che il manager guida, una delle tre divisioni del tour operating di Alpitour World. Quella che ora fa capo a edenviaggi e alla banca letti edengò, per intenderci.
Una squadra e un prodotto costruito nel corso di un anno, con la pandemia di mezzo ma che oggi nonostante i vari Zoom e Meet investe sul rapporto umano, con tante trasferte tra le varie sedi perché «trascorrere insieme una giornata è un’altra cosa, siamo persone, è bello vedersi, farsi un sorriso e parlare magari anche di un hobby o di una passione»

Come ha vissuto questo passaggio e questa nuova sfida?
«Ho avuto la fortuna di poter vivere da un lato un’esperienza aziendale dettata da un approccio molto imprenditoriale qual era quello di Nardo Filippetti in casa Eden, dall’altro mi sono trovato a virare verso una modalità manageriale, organizzata per funzioni, com’era quella da cui provenivo nelle mie esperienze precedenti al turismo (vissute nelle telecomunicazioni, tra Vodafone e Telecom, ndr). Mi sono trovato subito bene. La sensazione è stata quella di un cambiamento forte rispetto al precedente approccio, ma che ha portato e continua a portare benefici. Naturalmente sul fronte umano c’è stato l’impatto emotivo e personale di ogni cambio, che ha bisogno di un periodo di adattamento, che tuttavia per me è stato facilitato dalla grande disponibilità da parte dei colleghi, che ci ha permesso di ridurre subito il gap ed eliminare false percezioni e preconcetti. Durante pandemia abbiamo lavorato sugli sviluppi, su nuove modalità di interazione, sul software di gestione, ne abbiamo approfittato per fare un po’ più di squadra».

Che ruolo ha giocato il team?
«A me piace pensare da sempre che il successo sia dettato dalla cooperazione e dall’impegno che ognuno può apportare in base al ruolo, anche le esperienze passate mi hanno insegnato che il singolo può certo lavorare bene, ma che non può farlo per tutti. Ho trovato un concetto di squadra molto forte, non solo nei colleghi di Pesaro, ma anche in quelli di Torino e Milano. Questo non vuol dire che viviamo in uno scrigno d’oro, non esiste azienda o famiglia in cui vada tutto bene, a volte ci sono alti e bassi, come è normale che ci siano. Per esempio abbiamo dovuto lavorare per integrare due sistemi gestionali diversi, e sul fronte informatico dobbiamo fare ancora tanto. L’integrazione è bella ma altrettanto faticosa sul fronte delle energie e del tempo. Nell’ultimo anno e mezzo nel progetto dedicato alle parti terze ho trovato grande professionalità e competenza e ne vado fiero».

Nella Trevolution Eden ha cambiato pelle…
«Per me è stato un onore aver ricevuto la governance di quest’area di prodotto, ho accettato con entusiasmo. La divisione Seamless & No Frills è capitanata da edenviaggi e questo è un motivo di orgoglio perché si tratta del marchio storico dell’azienda in cui sono entrato nel 2007. Possiede una brand awareness importante, certamente stiamo cambiando il posizionamento su alcuni concetti, dato che villaggi e club sono passati al pillar mainstream, tuttavia abbiamo le idee chiare su come approcciare il cliente, grazie anche alle ricerche condotte».

Quali sono i capisaldi dell’offerta e dell’identità di Seamless & No Frills?
«Innanzitutto profondità e ampiezza di gamma: oggi i prodotti contrattualizzati ammontano a 1.140 nel mondo, ma intendiamo proporre anche sempre più prodotto indiretto, che viene presidiato da edengò e proviene da una banca letti che conta su 140mila strutture e andremo ad aumentare. Edenviaggi, pur essendo un prodotto generalista, mantiene la sua caratterizzazione che pone importanza all’hotel ma anche al contesto. Si rivolge a tutti coloro che vedono la struttura, non come il fine, ma come il mezzo per una vacanza. Parliamo molto anche di cosa gli ospiti possono trovare intorno, la valutazione spazia non solo su servizi e posizionamento, ma anche su mare e spiaggia, vita notturna, cultura, paesaggio. Rimane sempre importante poi l’attenzione al prezzo. Un altro valore importante è la flessibilità. La vacanza organizzata è normalmente vista con moduli fissi di sette giorni ma noi diamo anche possibilità di spaziare su una durata diversa, fermo restando il focus sulla pacchettizzazione con Neos che riteniamo un valore aggiunto, forte di una flotta di tutto rispetto in termini numerici e qualitativi. Al tempo stesso però abbiniamo al prodotto edenviaggi anche volati di linea o low cost, dando sempre le dovute garanzie a cliente e agenzia. Infine, molto importante è il concetto di servizi a valore aggiunto: stiamo lavorando a una forma di innovazione dell’offerta per renderla ancora più semplice e fruibile, come convenzioni e sconti, ingressi omaggio in locali e ristoranti e così via. Tutto questo si può fare solo grazie al lavoro di squadra, siamo in un mondo molto competitivo ma oggi mi sento sicuro che il gruppo possa supportare tutte le richieste in termini di sviluppi, produzione e innovazione. Nel team lavorano colleghi che sono per me grandi professionisti».

Come vi vedete nel prossimo futuro?
«A livello generale, l’obiettivo è di portare il gruppo a più del raddoppio del fatturato nei prossimi 3-5 anni, abbiamo le idee chiare su questo sviluppo e su come realizzarlo. Oggi la programmazione a marchio edenviaggi tocca le principali aree di business, come Africa, Caraibi, Maldive, Mar Rosso, Emirati, Mare Italia, Spagna, Croazia, Grecia. E siamo il brand che presidia la montagna con il catalogo “Non solo neve”, con una cinquantina di strutture che spaziano da un’offerta di tipo classico fino a proposte e chicche più particolari, non solo invernali. E con edengò vogliamo far vivere l’Italia tutto l’anno. Vogliamo far crescere i nostri numeri e per farlo abbiamo la necessità di aumentare sia apporto tecnologico sia la relazione con destinazioni e fornitori. Per fare un esempio, di recente in Egitto mi sono reso conto della forza del gruppo Alpitour, e dell’importanza della credibilità e peso specifico di un’azienda, che vanno difesi e consolidati. Puntiamo a dare un grosso impulso a edengò, che partito con solo land, come prossimo step vedrà sviluppi anche sul fronte pacchetti, dando la possibilità di aquistare in tutta sicurezza e garanzia anche un prodotto non contrattualizzato. Ci auguriamo che sia le agenzie che i clienti possano apprezzarlo».

L’intervista a Massimo Mariani fa parte del progetto Alpitour si racconta: a tu per tu con la Trevolution.

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Mariangela Traficante
Mariangela Traficante

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