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Ex dipendenti Alitalia, se il governo li “ricolloca” nel turismo

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È una patata bollentissima quella che si ritrova fra le mani il governo Meloni sulla vicenda degli ex dipendenti Alitalia. È stato infatti deciso di affidare alle Politiche attive del lavoro la ricollocazione di buona parte degli oltre 3.000 lavoratori che operavano nella smantellata compagnia di bandiera. Operazione titanica e delicata, se si tiene conto che gran parte di queste risorse, pur vantando esperienze e competenze professionali molto diversificate, dovranno comunque riconvertirsi o reinventarsi un’attività professionale nelle imprese disposte ad assumerli, magari con nuovi percorsi formativi. Ricordiamo che per i contenziosi aperti da centinaia di loro si è già pronunciato più volte il Tar.

Si tratta, nello specifico, di circa 1.680 assistenti di volo che vista la conoscenza delle lingue e le capacità relazionali – secondo esponenti dell’esecutivo – potrebbero essere reimpiegati nel turismo. Ci sono poi quasi 500 piloti, oltre 330 corporate manager (finanza, amministrazione), più di 400 operai e 90 tecnici. Per agevolare il loro reinserimento il ministero del Lavoro intende coinvolgere associazioni datoriali, le Regioni Lazio e Lombardia, Assolavoro e alcune società di outplacement.

Soggetti che sono stati già convocati due giorni fa dal dicastero per un primo incontro istituzionale, alla presenza del sottosegretario Claudio Durigon, e dei tre commissari straordinari della ex Alitalia, Gabriele Fava, Umberto Santosuosso e Giuseppe Leogrande. Sono stati fissati alcuni passaggi-chiave, come l’incentivo dell’esonero dal versamento dei contributi, per tre anni, fino a 6mila euro annui alle imprese che assumeranno queste risorse e l’accesso ad appositi corsi di formazione finanziati con risorse degli enti bilaterali e del Fondo di Solidarietà.

Si tratta solo di un primo atto, che intende in parte rassicurare il partner di Ita, Lufthansa (ancora in panchina e in attesa della sentenza Ue) che aveva già manifestato palesi malumori e rassicurare gli ex dipendenti, per i quali un articolo del dl 104 dello scorso agosto ha esteso la durata della cassa integrazione dal 1° gennaio 2024 fino al 31 ottobre 2024, termine “non ulteriormente prorogabile”.

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