E dopo Bernabò Bocca arriva Elisabetta Fabri. Dal palco del Festival dell’economia di Trento la presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi (Aica) ha puntato il dito contro gli affitti brevi: «Bisogna puntare su attrattività del settore rispetto ai giovani e affrontare il tema degli affitti brevi, fenomeno dilagante a oggi non governato».
Fabri è intervenuta alla giornata inaugurale dell’appuntamento organizzato dal Sole24Ore e dalla Provincia autonoma di Trento, partecipando al panel “Il turismo deve cambiare: qualità e non solo quantità”.
«L’attività del ministero del Turismo ha rappresentato un notevole cambio di passo per il Paese», ha puntualizzato Fabri, che ha puntato il dito sulle locazioni brevi, ricorrendo agli stessi termini del presidente di Federalberghi: «È concorrenza sleale rispetto al settore alberghiero, che richiede al contrario investimenti ingenti a livello strutturale e continui nelle risorse umane regolarmente assunte, rispetto delle regole e corretta applicazione delle norme. Il dilagare incontrollato del fenomeno ha conseguenze dirette sulla scarsità degli alloggi, per le famiglie e i lavoratori, sulla sicurezza urbana, sull’ordine pubblico e sul tessuto sociale delle nostre città».
«Troppo spesso – ha sottolineato – non si percepisce il comparto alberghiero come un’opportunità concreta di carriera. È urgente creare una vera cultura dell’ospitalità e colmare il gap formativo con l’estero, dove esistono già scuole d’eccellenza. I residenti “nutrono” la comunità e le culture locali, in Italia così meravigliosamente diverse e tipiche. I visitatori la “saccheggiano” e quando avremo luoghi spogliati dalla loro identità non ci sarà più motivo per tornare».
«Si parla di desertificazione dei centri storici – prosegue Fabri – Non possiamo insegnare ai giovani che la rendita immobiliare è l’unica, facile prospettiva. Il turismo di qualità non si costruisce con gli Airbnb nei garage. Occorre invece investire su turismi strategici e sostenibili, come il turismo Mice, che attira partecipanti da ogni angolo del mondo. Può essere pianificato in anticipo, attiva varie filiere del sistema e consente di destagionalizzare i flussi turistici».
Bisogna puntare su un obiettivo preciso, conclude la presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi: «L’Italia parte da un patrimonio straordinario, fatto non solo di bellezze artistiche e risorse naturali, ma anche di capitale umano: è su questo terreno fertile che istituzioni, imprenditori e associazioni devono investire. Dobbiamo seminare bene oggi per costruire il turismo del futuro».



