Fico chiude per 4 mesi, riaprirà come “Grand Tour Italia”

Fico chiude per 4 mesi, riaprirà come “Grand Tour Italia”
22 Settembre 09:57 2023 Stampa questo articolo

Rien ne va plus. Oscar Farinetti sbarra per quattro mesi le porte di Fico Bologna, che aveva aperto i battenti nel 2017. A dare l’annuncio è stato lo stesso imprenditore, in seguito alla crisi del parco dedicato alla filiera produttiva del cibo made in Italy: «Il 31 dicembre fermeremo Fico e lo riapriremo ad aprile – ha spiegato il fondatore di Eataly a Radio 24 – A me piace ma forse va rivisto, le critiche vanno raccolte e cambieremo nome e format: si chiamerà Grand Tour Italia».

L’anno scorso la società di gestione di Fico ha chiuso il bilancio in rosso, con una perdita di oltre 6 milioni e debiti per 18. Il crac è stato evitato, scrive il Corriere della Sera, solo all’aumento di capitale sostenuto dai soci, Farinetti e Coop alleanza. L’imprenditore ha deciso così di gestire direttamente la società, nominando Piero Bagnasco nuovo amministratore delegato, ruolo ricoperto dal 2021 da Stefano Cigarini.

Così è arrivato lo stop momentaneo alla cittadella del gusto. «Diciamo che fra le cose che non mi sono venute propriamente bene Fico è una di queste – ammette Farinetti – Va rivista e rappresenterà il viaggio nell’Italia e nelle regioni: si entrerà in Val d’Aosta, si uscirà dalla Sicilia e dalla Sardegna passando in mezzo a tutte le regioni italiane».

«Giustamente sono arrivate delle critiche e quelle degli imprenditori vanno raccolte – ammette Farinetti – L’imprenditore giusto se perde soldi li mette suoi, come ho sempre fatto io. Poi però deve cambiare, deve prendere atto e fare delle cose. Abbiamo una bellissima squadra su questo tema e Fico tornerà a essere più bello e grande di prima con questo nuovo nome».

I sindacati, però, restano sorpresi dalla decisione di Farinetti. Cgil, Cisl e Uil esprimono «sgomento e preoccupazione. Chiederemo un incontro urgente alla proprietà per conoscere il piano industriale di Fico e capire quale sarà l’impatto occupazionale di questa decisione. Valuteremo di conseguenza ogni azione a tutela delle tante lavoratrici e dei tanti lavoratori coinvolti. Riteniamo grave e inaccettabile che in un sito così importante, nato come presidio contro l’illegalità, con solide e collaudate relazioni sindacali, si debba apprendere dagli organi di stampa una decisione che rischia di avere pesanti ripercussioni sulla vita di tante persone, senza alcun confronto preventivo con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative dei lavoratori».

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