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Francia, ancora sciopero dei controllori di volo

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Per favore, non ditelo a Michael O’Leary. O, quantomeno, diteglielo con garbo. Ebbene sì, i controllori di volo francesi scendono nuovamente sul piede di guerra e annunciano un nuovo sciopero per giovedì 18 settembre. Si annuncia l’ennesima sfuriata di Mr Ryanair, vedi le puntate precedenti: fossimo in Ursula von der Leyen ci tapperemmo le orecchie.

Un’ira provocata dalle mobilitazioni della categoria negli ultimi mesi, che hanno già causato pesanti disagi al traffico aereo. E siccome da quest’orecchio proprio non ci sente, il sindacato di maggioranza dei controllori di volo, Sncta, ha alzato i toni, parlando di “fallimento del dialogo sociale” in un comunicato stampa pubblicato martedì sul suo sito web e visionato dall’Afp.

Su input della Sncta – che detiene il 60% dei voti nel settore – lo sciopero nazionale durerà dall’inizio del servizio, la mattina del 18, sino alla fine di quello notturno il giorno successivo. Il sindacato rivendica un “pieno recupero dell’inflazione” in termini di stipendi, ma anche cambiamenti nella governance della professione.

“Per diversi anni – accusa la Sncta – la governance del controllo del traffico aereo è stata caratterizzata da sfiducia, pratiche punitive e metodi gestionali degradanti. Per questo il sindacato chiede “un profondo cambiamento nella gestione del dipartimento operativo“.

La Sncta sottolinea di aver “privilegiato il dialogo sociale e formulato proposte concrete in numerose occasioni, ma è chiaro che questo dialogo infruttuoso blocca ora qualsiasi prospettiva di progresso e riforma“. Dunque, braccia nuovamente incrociate.

Gi effetti della protesta della Sncta si erano già visti lo scorso 17 dicembre, quando diversi aeroporti francesi, tra cui Montpellier e Perpignan, erano rimasti paralizzati in seguito a uno sciopero.

Il sindacato di maggioranza, invece, si era chiamato fuori dalle proteste del 3 e 4 luglio, indette da Unsa-Icna e Usac-Cgt, che avevano portato alla cancellazione di quasi 3.000 voli e a numerosi ritardi, mettendo in crisi centinaia di migliaia di passeggeri in Francia e nel resto d’Europa.

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