La pendola del tempo in Medio Oriente oscilla ancora lentamente, troppo lentamente, mentre i cieli sopra Tel Aviv continuano inesorabilmente a svuotarsi. Annunciato forse con troppa enfasi, l’accordo per una tregua a Gaza è in realtà appeso a un filo: se Israele ha accettato la nuova proposta dell’inviato della Casa Bianca, Steve Witkoff, Hamas finora ha declinato l’offerta, nonostante il pressing di Stati Uniti e Qatar, lasciando però aperto uno spiraglio
«Il piano – ha fatto sapere Hamas all’Afp tramite il suo leader in esilio Bassem Naim – non risponde alle richieste del nostro popolo, tra cui la fine della guerra e della fame, ma la leadership del movimento sta ancora esaminando la proposta con grande senso di responsabilità e patriottismo».
IL PIANO WITKOFF
Il piano Witkoff, prevede una tregua di 60 giorni nella Striscia e il rilascio di 10 ostaggi in due fasi entro una settimana l’una dall’altra. Hamas dovrebbe consegnare i corpi di 18 ostaggi ancora nelle sue mani e lo stesso dovrebbe fare Israele con i corpi di 180 palestinesi. Il piano, che prevede anche la scarcerazione di 125 palestinesi condannati all’ergastolo e di 1.111 abitanti di Gaza arrestati dopo l’attacco del 7 ottobre 2023, sarebbe dunque il preludio alla fine delle ostilità.
RYANAIR DICE STOP
Ben attente agli sviluppi di una situazione in piena evoluzione, le compagnie aeree non stanno a guardare. Ultima, in ordine di tempo, Ryanair, che ha deciso lo stop dei voli per l’aeroporto internazionale di Tel Aviv almeno fino al primo agosto. La decisione della low cost irlandese – motivata del perdurare dell’instabilità sulla sicurezza dell’area – ha comportato la cancellazione di centinaia di migliaia di biglietti aerei,
La scorsa settimana il ceo di Ryanair, Michael O’Leary, aveva dichiarato che la compagnia stava «perdendo la pazienza» a causa delle interruzioni legate alla sicurezza presso l’aeroporto “Ben Gurion” e che era sul punto di valutare lo spostamento degli aeromobili per servire altre destinazioni alternative.
D’altronde il prolungamento del conflitto nella Striscia ha indotto diverse compagnie a estendere la sospensione dei voli su Tel Aviv, specie dopo l’attacco missilistico vicino al “Ben Gurion” dello scorso 6 maggio. Wizz Air ha interrotto i collegamenti con Israele a tempo indeterminato e British Airways ha allungato lo stop fino al 31 luglio.
Ita Airways, come tutti i vettori del Gruppo Lufthansa – Swiss, Austrian Airlines, Brussels Airlines ed Eurowings – ha annunciato la prosecuzione della sospensione dei voli su Israele fino al 15 giugno.
In ogni caso le autorità ufficiali dell’aeroporto, a oggi, dichiarano che la programmazione e le attività di arrivi e partenze sono gestite normalmente.
Giornalista professionista, innamorato del suo lavoro, appassionato di Storia, Lettura, Cinema, Sport, Turismo e Viaggi. Inviato ai Giochi di Atene 2004
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