Gattinoni difende le adv: «La direttiva non si tocca»

09 Maggio 12:42 2018 Stampa questo articolo

«Si riprenda il testo preliminare elaborato dal Consiglio dei ministri e si proceda con l’approvazione dello stesso in tempi stretti», interviene così Franco Gattinoni, vice presidente di Fto – Federazione Turismo Organizzato, dopo l’approvazione dei pareri avanzati dalle Commissioni Speciali di Camera e Senato riguardo il testo di recepimento della Direttiva pacchetti Ue. Ad oggi, le agenzie si troverebbero a incassare una doppia sconfitta, sul fronte degli oneri e su quello dell’ampliamento dei servizi agli alberghi.

«Sarebbe profondamente sbagliato dare una responsabilità solidale e sussidiaria al venditore. La responsabilità è dell’organizzatore che crea il prodotto, stipula accordi con i fornitori ed è comunque già oggi dotato di idonee garanzie a tutela del consumatore – prosegue Gattinoni – Mi preme evidenziare che sulla distribuzione di prodotti turistici già oggi pesano oneri a garanzia della professionalità del venditore e a tutela del viaggiatore. Di recente è stato introdotto il fondo di garanzia del consumatore in caso di insolvenza o fallimento dell’adv e questo ha comportato maggiori costi per le agenzie e non mi risulta ci siano altre attività commerciali che prevedono una protezione di questo tipo. Aumenterebbero sicuramente i contenziosi legali per i quali l’agente non ha le risorse adeguate e comunque comparabili a quelle di un tour operator, e si allungherebbero i tempi di risoluzione delle controversie con ripercussioni negative sul viaggiatore che con questa direttiva si vuole invece tutelare. Per far capire quanto questa scelta sia sbagliata basta dire che saremmo l’unico Paese dell’Unione europea a prevedere l’estensione della responsabilità al venditore».

Altro tasto dolente, poi, quello degli hotel: «Su questo tema la deriva che è stata presa nel passaggio in commissione è pericolosa e sembra più guidata da interessi di parte che non da esigenze di maggiore chiarezza. Se introduciamo concetti come “tipici secondo la prassi locale” e se togliamo vincoli di importo (vedi il 25%) autorizziamo altri operatori a svolgere attività di organizzazione. Noi non siamo contrari al fatto che l’albergo possa vendere servizi che sono già presenti all’interno della struttura o se facilita la vendita di servizi del territorio. Siamo contrari però se si sostituisce all’attività oggi svolta dall’agente di viaggi e dal tour operator che per farlo sostengono oneri e vincoli specifici. Mi auguro che su questi due temi così delicati per gli equilibri del settore non ci siano modifiche sostanziali non condivise con i principali attori della filiera turistica», conclude il vice presidente di Fto.

 

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