Gli ostacoli del travel
nel report Euromonitor

06 Novembre 11:38 2019 Stampa questo articolo

Anche se la crescita continuerà nei prossimi anni (la spesa media per viaggio arriverà a superare i 1.000 dollari a testa, entro il 2024), non mancano le nubi sul futuro della travel industry a livello mondiale. «L’instabilità politica e il cambiamento delle abitudini dei consumatori giocheranno un ruolo molto importante nel plasmare i viaggi, ma con grandi differenze da continente a continente», ha detto Caroline Bremner, head of travel research di Euromonitor International, che nel corso del Wtm di Londra ha presentato i risultati della nuova edizione del report “Megatrends – Shaping the Future of Travel: 2019 Edition”.

Caroline Bremner, EuromonitorIn Asia, ad esempio, a farla da padrone saranno le super app, capaci di integrare in un’unica piattaforma social network, servizi finanziari e retail, come nel caso di WeChat e del suo miliardo di utenti attivi ogni mese. «Attenzione, però. Perché la guerra commerciale in corso tra Usa e Cina, potrà mettere a rischio anche i flussi turistici», sottolinea Bremner.

Più difficile ancora è lo scenario nelle Americhe, dove le politiche tariffarie e immigratorie di Trump potrebbero inasprire ulteriormente le difficoltà di viaggiare. Solo per quanto riguarda gli Stati Uniti, ad esempio, la domanda potenziale di viaggi da oggi al 2024 subirà una flessione di circa il 10%. «In America Latina, un terzo dei consumatori acquista il prodotto travel attraverso i social media, grazie anche alla presenza di influencer che si stanno trasformando in tour operator, rompendo ogni confine tra comunicazione, acquisto ed esperienza di viaggio», ha proseguito l’analista.

Senza difficoltà, se si eccettuano i venti di guerra in Siria e Yemen, sono invece le previsioni riguardo al travel per la regione di Medio Oriente e Africa. In media, le partenze da quei Paesi aumenteranno del 5,6% fino al 2024, grazie allo sviluppo di nuove forme di turismo improntate alla sostenibilità e all’accessibilità. «Nazioni come l’Arabia Saudita stanno investendo molto sul turismo, ma anche in Africa i viaggi all’interno del continente stanno aumentando in modo esponenziale», ha concluso Bremner.

In questo contesto, la maglia nera tra i continenti spetta così all’Europa. Tra recessione in arrivo, e le incertezze legate alla Brexit, la domanda di viaggi si sta sempre più spostando verso il corto e medio raggio, tanto che secondo Euromonitor a beneficiarne saranno soprattutto low cost e affitti brevi. Senza però dimenticare, che la domanda di turismo sostenibile promette di influenzare in modo decisivo il mondo del turismo dei prossimi anni, con il 59% dei consumatori del vecchio continente che si sono dichiarati fortemente interessati a questo aspetto.

 

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Giorgio Maggi
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