I Caraibi recuperano l’88% dei turisti europei

I Caraibi recuperano l’88% dei turisti europei
19 Marzo 07:00 2024 Stampa questo articolo

Operazione rilancio perfettamente riuscita per i Caraibi con 32,2 milioni di arrivi turistici registrati nel 2023, pari a circa 4 milioni di visitatori in più rispetto al 2022: è il dato più eclatante del “Caribbean Tourism Performance Review 2023” presentato a Bridgetown, dai vertici del Caribbean Tourism Organization (Cto). Un report che enfatizza giustamente l’incremento del +14% dei visitatori internazionali. Fiducia anche per il discreto recupero di arrivi dall’Europa.

Per Dona Regis-Prosper, segretaria generale del Cto, la crescita in buon parte prevista (e auspicata) è stata possibile soprattutto grazie alla domanda sostenuta di viaggi in uscita dagli Stati Uniti che è poi il principale mercato di origine dei Caraibi. Tra gli altri fattori che hanno contribuito al pieno rilancio dell’intera area caraibica, il Cto indica il miglioramento delle infrastrutture legate al turismo all’interno delle varie destinazioni, la realizzazione di iniziative di marketing strategico e una maggiore capacità di trasporto aereo tra la regione e i suoi mercati di origine, sebbene distribuiti in modo non uniforme tra le destinazioni. Di certo anche l’offerta aerea implementata dall’Europa ha avuto i suoi effetti positivi.

Con gli oltre 60,5 milioni di arrivi registrati negli ultimi 2 anni e mezzo, i Caraibi hanno di fatto raggiunto l’obiettivo del pieno recupero rispetto alle performance pre pandemia. Nel dettaglio, ad aver eguagliato o addirittura superato i dati del 2019 sono almeno 11 destinazioni, tra cui figurano le isole di Anguilla, Aruba, Curaçao, Repubblica Dominicana, Grenada, Guyana, Giamaica, Porto Rico, St. Maarten, Isole Turks e Caicos. In particolare, le Isole Vergini hanno ottenuto risultati migliori rispetto al 2019, mentre le altre isole minori dell’area hanno comunque recuperato oltre il 50% degli arrivi.

Tra i mercati esteri che hanno recuperato appieno i volumi di traffico primeggiano gli Usa mentre l’Europa e il Canada hanno recuperato l’88% dei flussi, che è comunque un risultato apprezzabile.

L'Autore

Andrea Lovelock
Andrea Lovelock

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