I muscoli delle Ota nel post pandemia

I muscoli delle Ota nel post pandemia
30 Giugno 11:22 2023 Stampa questo articolo

Più forti di prima. È il caso di Booking, Expedia e Airbnb, grandi protagoniste della conferenza Phocuswright Europe 2023 tenutasi nei giorni scorsi a Barcellona e che ha già annunciato l’edizione 2024 per i prossimi 10, 11 e 12 giugno. Il focus sulle tre big tech del travel nel post pandemia arriva dall’analista Fabián González, riportato dal quotidiano spagnolo Hosteltur.

Booking conquista l’Europa con la flessibilità

Dopo il Covid, a far rumore è stato l’ulteriore sviluppo di Booking in Europa, di carattere esponenziale. «Ha acquisito molti punti percentuali in termini di quota di mercato – ha spiegato González – Negli Stati Uniti, invece, nonostante la crescita, la leadership se la prende Expedia». In sostanza, nei due continenti le due Ota marciano a grandi ritmi e mostrano i loro muscoli anche grazie ai loro nuovi tool di Gai, l’intelligenza artificiale generativa, che così come per il turismo organizzato stanno rivoluzionando la customer experience del travel.

A mettere benzina nella macchina europea di Booking, ha continuato l’analista di Phocuswright, la flessibilità: «Anche se a costo degli albergatori in virtù della forza contrattuale dell’Ota, sta pagando la facilità di poter cancellare e posticipare le proprie prenotazioni. È una condizione che la clientela attuale apprezza».

Gli americani clienti fedeli di Expedia

Nel corso di Phocuswright Europe 2023, inoltre, Expedia ha fornito una panoramica sulla fedeltà della clientela. Secondo Fabián Gonzalez tra Usa ed Europa c’è concreta differenza: «Il viaggiatore a stelle e strisce e per eccellenza molto fedele ai brand, più che nel vecchio vontinente. Lo si evince anche dal fatto che i migliori club di loyalty vengono dagli States; vedi Hilton, Marriott e appunto Expedia. In Europa si valutano in modo differente i valori, come il prezzo e la posizione di un hotel ad esempio. In generale gli europei sono più infedeli. Tra le chiavi di crescita bisogna considerare il comarketing e le alleanze».

Airbnb spinge sul branding

Infine, in termini di acquisizioni di nuovi clienti entra in gioco Airbnb: «Un’azienda straordinariamente brava nel marketing e nel branding – ha detto l’analista – In piena pandemia ha compiuto una mossa interessante: ha cambiato il budget di marketing togliendo la metà destinata alla performance e destinandola alla costruzione e riconoscibilità del brand. L’obiettivo si è spostato sulla fedeltà dei clienti più che sulle prenotazioni».

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Giulia Di Camillo
Giulia Di Camillo

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