I t.o. al Pambianco Summit, Ezhaya: «In crescita del 10%»

I t.o. al Pambianco Summit, Ezhaya: «In crescita del 10%»
14 Marzo 11:09 2024 Stampa questo articolo

Il 2023 è stato un anno definito «tonico» per il tour operating, gli operatori hanno chiuso con il +4% dei ricavi rispetto al 2019 pareggiando il fatturato ma non ancora i volumi per effetto dell’inflazione, che ha cambiato il valore medio della vacanza. Ma dato che è ora di lasciarsi alle spalle il pre-pandemia e di tornare a confrontarsi con andamenti più attuali, ecco che «per il 2024 le previsioni parlano di una crescita del 10% rispetto all’anno scorso» fa sapere Pier Ezhaya, presidente Astoi Confindustria Viaggi, dal palco del II Pambianco Hôtellerie Summit, che quest’anno, nella sua panoramica sul mondo della ricettività, ha voluto accendere i riflettori anche sul tour operating dando spazio alla sua associazione di riferimento.

E proprio sul fronte associativo, sollecitato dal padrone di casa David Pambianco, ceo di Pambianco, Ezhaya ha voluto ricordare il periodo della pandemia in cui si è fatto squadra e riflettere sulla frammentazione attuale: «Forse un primo sforzo sarebbe mettere insieme le associazioni che rappresentano la distribuzione e poi provare a realizzare un’alleanza tra distribuzione e produzione», illustra il manager.

Sul palco Pier Ezhaya ha ripercorso il passato recente del settore, fin dall’arrivo delle piattaforme tecnologiche, «che è stato il nostro vero shock termico, e ci ha fatto attraversare una selezione molto grossa. Come risultato, molti player non ci sono più, ma i sopravvissuti hanno dovuto trovare una trasformazione importantissima, basandosi non più solo sul prezzo conveniente ma anche sull’offerta di una vacanza più garantita, anche a seguito delle richieste della direttiva europea sui pacchetti».

Non solo: Ezahya ribadisce anche alla platea di albergatori e professionisti dell’hôtellerie che la chiave «è proporre una vacanza che sia distintiva, sul fronte delle più classiche per esempio offrire un intrattenimento che tenga conto dell’evoluzione dei trend e delle esigenze, mentre per il tailor made investire su esperienze difficilmente reperibili singolarmente, reso possibile perché conosciamo le destinazioni. E noi operatori siamo anche sempre alla ricerca di nuovi sviluppi. Se aree come i Caraibi sono mature, ci sono ancora potenzialità da esplorare sul Far East».

La sfida di “strappare” i turisti al fai da te si fa più difficile quando il prodotto è per così dire più semplice, come la clientela Italia su Italia, che vale il 12% del fatturato, non è dominante ma comunque importante, ma che si può incrementare se anche su questo prodotto si riesce a elaborare una proposta più articolata, per esempio con hotel in esclusiva.

E mentre gli sguardi sono puntati sui giovani di oggi e sulla Gen Z, Ezhaya avverte che occorre proiettarsi ancora più avanti: «Intanto, dobbiamo interrogarci su come l’Ai generativa cambierà abitudini e bisogni. E poi parallelamente l’effetto dirompente sarà da parte di coloro delle nuove generazioni, di chi ancora non consuma ma lo farà. Ne sappiamo molto poco, e come associazione stiamo proprio cercando di offrire ai nostri associati approfondimenti con società di consulenza e strumenti e per leggere il futuro che verrà».

La foto pubblicata è stata inviata da Pambianco
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Mariangela Traficante
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