«Il peggior anno di sempre»: arriva il report Iata 2020

«Il peggior anno di sempre»: arriva il report Iata 2020
04 Agosto 14:01 2021 Stampa questo articolo

Dati alla mano Iata conferma che il 2020 è stato il peggior anno nella storia del trasporto aereo mondiale (censita dal 1950) con 1,8 miliardi di passeggeri che hanno volato nel 2020, un calo del 60,2% rispetto ai 4,5 miliardi  del 2019.

La domanda di viaggi aerei a livello di settore (misurata in passeggeri-chilometri o Rpk)  ha segnato un decremento del 65,9% su base annua ed ancor più evidente il crollo della domanda di passeggeri internazionali (Rpk)  diminuita del 75,6% rispetto all’anno precedente. Mentre la domanda di passeggeri aerei domestici (Rpk) è diminuita del 48,8% sempre rispetto al 2019, anno pre-Covid.

A conti fatti la connettività aerea è diminuita di oltre la metà nel 2020, con un drastico calo del numero di rotte che collegano gli aeroporti all’inizio della crisi ed è diminuito di oltre il 60% su base annua nell’aprile 2020. Ovviamente anche i ricavi totali dei passeggeri del settore sono diminuiti del 69% crollando a 189 miliardi di dollari nel 2020, con perdite nette di 126,4 miliardi di dollari in totale.

«Il 2020 è stato un anno che tutti vorremmo dimenticare – ha commentato senza mezzi termini Willie Walsh, direttore generale Iata – Ma l’analisi delle statistiche sulle prestazioni per l’anno rivela una straordinaria storia di perseveranza. Al culmine della crisi nell’aprile 2020, il 66% della flotta di trasporto aereo commerciale mondiale è stato bloccato a causa della chiusura delle frontiere o dell’imposizione di rigorose quarantene da parte dei governi. Un milione di posti di lavoro sono scomparsi. E le perdite del settore per l’anno sono state pari a 126 miliardi di dollari (106 miliardi di euro). Molti governi hanno riconosciuto i contributi critici dell’aviazione e hanno fornito linee di credito finanziarie e altre forme di supporto»

Nel dettaglio del Wats (World Air Transport Statistics) riferito al 2020, l’area-regione del dell’Europa ha pagato il conto più salato con  389,9 milioni di pax pari ad un crollo del 67,4%, seguita – in termini di incidenza della diminuzione di traffico pax – dal Medio Oriente con 76 milioni di utenti, pari ad un -67,3%; mentre il  Nord America con 401,7 milioni di pax, ha registrato un decremento del 60,8%. Decisamente più contenuta l’emorragia di pax nella regione dell’Asia-Pacifico, con 780,7 milioni di pax, pari a una diminuzione del 53,4%. Relativamente contenuta anche la perdita di traffico in America Latina che, con 123,6 milioni di passeggeri, ha chiuso il 2020 con un -60,6%. Infine, la regione dell’Africa, con circa 34 milioni di passeggeri, ha fatto segnare una perdita di traffico del 65,7%.

Tra le prime cinque compagnie aeree, in termini di volume di traffico, figurano nell’ordine American Airlines, China Southern, Delta Air Lines, United Airlines e China Eastern. Mentre le rotte più trafficate nel 2020 sono risultate  quelle interne in Europa (290 pax ed un calo del 70,7%), le tratte Europa-Nord America (con 122 milioni di pax e una decrescita dell’80,4%). All’interno del Far East con 117 milioni di pax e decremento dell’84%, lungo le tratte Europa-Far East con 115 milioni di pax e diminuzione del 79% e tra Medio oriente e Far East con 104 milioni di utenti e -73,6%. Infine, per curiosità, le cinque rotte più trafficate del 2020 appartengono tutte all’area asiatica, in particolare cinese.

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