Il piano turismo del ministro Centinaio. Mano tesa di Astoi

11 Giugno 11:52 2018 Stampa questo articolo

Dalla lotta “senza quartiere” all’abusivismo agli accordi con le Olta, «affinché accettino solo pacchetti certificati». E ancora: rivedere il sistema delle stelle degli hotel, provare a incrementare l’impatto del turismo sul Pil, «che oggi incide per il 12%, ma ha un potenziale del 20%». E su tutto l’intenzione di dare voce alle «organizzazioni del turismo, che in questi anni hanno provato a fare un mucchio di proposte. Sempre inascoltate». È questo, in breve, il programma di Gian Marco Centinaio, il leghista che dopo aver assunto la carica ministro dell’Agricoltura dovrebbe accaparrarsi anche la delega al Turismo, espresso in un’intervista al Corriere della Sera.

Una decisione, quella del passaggio di deleghe dal Mibact al Mipaaf, accolta con entusiasmo da Astoi, l’associazione dei tour operator che fa capo a Confindustria.
L’apprezzamento del suo presidente Nardo Filippetti è affidato a una nota: «Le dichiarazioni del ministro Centinaio vanno nella direzione di voler valorizzare le eccellenze del Paese riconducendole a un unico ministero che possa promuovere il Made in Italy in modo sinergico, ponendosi come interlocutore in grado di ascoltare e dare voce a tutti quei settori produttivi  che sono alla base del vero sviluppo economico del nostro Paese».

«Il ministro – prosegue Filippetti – nel suo curriculum extrapolitico annovera un’esperienza diretta nel settore; ben conosce quindi il comparto del turismo organizzato e tutta la filiera turistica e ha, quindi, le giuste competenze per interpretarne i bisogni e dare seguito alle richieste provenienti da questo mondo. Apprezziamo anche la volontà di ascolto manifestata nei confronti dei player del settore e l’intenzione di dare vita a un’Accademia del turismo per la formazione post diploma dei giovani che intendono lavorare in questo settore».

Infine, un invito da parte di Astoi a «rivisitare il calendario scolastico per destagionalizzare i tempi delle vacanze, contribuendo così al rilancio dell’industria dei viaggi. Per gli imprenditori non è possibile pianificare e investire se la stagionalità si limita solo a due, massimo tre mesi l’anno».

L’augurio di Filippetti è che «il neo ministro riceva la collaborazione di tutti, pubblico e privato, per riuscire a realizzare questo ambizioso programma. Astoi è pronta a offrire il proprio contributo in tal senso».

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