Il turismo termale italiano rinasce con il progetto Italcares

Il turismo termale italiano rinasce con il progetto Italcares
28 Giugno 13:59 2023 Stampa questo articolo

«I siti culturali non rappresentano solo il benessere, ma la nostra cultura come dimostra il ritrovamento dei bronzi di San Casciano». Esordisce così il ministro del turismo, Daniela Santanchè, al convegno organizzato da Ebiterme (Ente bilaterale nazionale terme) in collaborazione con Federterme Confindustria nel corso del quale è stato presentato il progetto per la promozione del turismo medicale e del benessere Italcares, sostenuto dal Mitur con il Fondo Unico Nazionale Turismo (Funt).

Il convegno ha dato anche un quadro di settore con i dati 2022 del sistema termale italiano ed è stato oggetto di un focus sul ritrovamento delle statue bronzee di età etrusca e romana del II° e I° sec. a.C., il più grande mai scoperto in Italia e uno dei più significativi di tutto il bacino del Mediterraneo, che ha portato alla ribalta San Casciano dei Bagni in Toscana, già famoso per le proprietà della piscina termale.

«La visione del futuro delle terme del ministero del Turismo combacia con quella del presidente di Federteme – ha aggiunto il ministro Santanchè – Noi dobbiamo ascoltare chi lavora, chi fa, abbiamo tutto quello che occorre per essere i primi in Europa, ma dobbiamo capire gli interventi da attivare e occorre fare squadra tra governo, Regioni, Comuni e operatori del settore».

Secondo il ministero del Turismo vanno incrementate le esperienze wellness e olistiche nelle strutture termali che sono già dotate dal punto di vista naturalistico e culturale.

Dalla parte delle imprese anche Enit, che sostiene il settore: «I numeri ci servono per capire, ma sono poi gli imprenditori che danno le gambe ai progetti e fanno sì che si realizzino – ha dichiarato l’ad Ivana Jelinic – Noi siamo il primo Paese al mondo nei desiderata dei viaggiatori e dobbiamo esserlo anche per i soggiorni benessere. Siamo in un mondo competitivo e bisogna investire a livello istituzionale per sostenere le nostre imprese, ma anche pianificare in maniera strategica: sono necessari investimenti infrastrutturali e innovazione in un comparto dove dobbiamo essere all’altezza delle sfide – ha continuato Jelinic –  puntiamo sulla formazione, e soprattutto sosteniamo le donne, perché in questo settore ce ne sono molte, ma non in posizioni apicali».

Alessandra Priante, direttore Europa Unwto, ha sottolineato l’esigenza della formazione: «Il 67% della forza lavoro del turismo è persa, quindi dobbiamo tornare a dare valore alla formazione  a livello mondiale, questa  è imprescindibile per le imprese che devono sì pensare sì alle infrastrutture, ma anche alle risorse umane».

Dal rapporto sul sistema termale di Ebiterme si evince infatti che l’Italia è al secondo posto nel mercato europeo per fatturato con una quota del 15,6%, e segue la Germania che detiene il 27,5%. Sicuramente la pandemia non ha aiutato il settore  che tra il 2019 e il 2020 ha segnato un -44%. Il valore del mercato del turismo medicale a livello mondiale ammonta a 910 miliardi di euro mentre in Italia si attesta sui 2,1 miliardi di euro. Nel futuro, il rapporto dimostra che i trend maggiormente positivi sono relativi a wellness, fitness ed estetica, più favorevoli delle cure idroterapiche.

L’Italia ha riscoperto le terme e il comparto sta beneficiando di una grande trasformazione della domanda con un pubblico la cui età media è scesa da circa 55 anni a poco più di 40. L’attuale sistema termale italiano conta 317 stabilimenti e 180 comuni termali. Le regioni più dotate sono la Campania con 95 strutture e il Veneto con 92. Ma nonostante questa offerta la crescita nei ricavi è molto rallentata. Tra il 2013 e il 2019 il tasso medio annuo di crescita è stato dell’1,6%, ma nel 2020 c’è stata una flessione del 63%. Nonostante il recupero segnato nel 2021 e nel 2022 (rispettivamente +56,1% e +45%), i ricavi risultano ancora inferiori di 256 milioni rispetto al 2019. L’aspetto incoraggiante è che la permanenza negli hotel con strutture termali è superiore rispetto a quella di altre strutture ricettive: 3,8 giorni contro 3,1. Interessante anche l’analisi dell’occupazione di settore che conta 10.500 addetti e  vede le donne protagoniste: nelle agenzie di viaggio queste rappresentano il 72%.

Nell’ottica di sviluppo è stata costruita la piattaforma Italcares, atta a generare flussi turistici nel segmento benessere che in futuro rientrerà nel sistema di Italia.it. Ha come obiettivo la messa a sistema di un’offerta integrata per favorire la fruizione di servizi legati alla salute, alla riabilitazione, alla prevenzione, al benessere fisico e mentale, offerti da strutture di eccellenza italiane, cercando di attrarre più turismo internazionale. La piattaforma punterà sul legame “benessere-arte-cultura-natura” che contraddistingue l’Italia e avrà come partner le strutture termali e sanitarie, gli istituti specializzati, le strutture di supporto turistico come hotel, agenzie di viaggi e tour operator in grado di completare l’offerta integrando il turismo sanitario con quello tradizionale.

Il turista-paziente sanitario avrà, perciò, la possibilità di individuare il proprio percorso turistico e sanitario secondo le sue esigenze personali. La crescita attesa del primo anno di operatività di Italcares per il turismo medicale è del +20% (circa 400 milioni di euro).

Altro progetto non marginale è quello di Forst (Fondazione ricerca scientifica termale), illustrato dalla presidente Marina Lalli. Si tratta di un’agenzia di finanziamento di ricerca scientifica sostenuta dalle imprese in ambito di Confindustria. Un salvadanaio frenato dalla pandemia a causa della crisi di settore, che oggi torna a funzionare grazie ai contributi versati dalle imprese termali italiane per sostenere  progetti di ricerca finanziati fino al 60% dei costi ed erogati attraverso dei bandi.

L'Autore

Letizia Strambi
Letizia Strambi

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