L’impatto di Ai e social sui viaggiatori under 34: ricerca Phocuswright

L’impatto di Ai e social sui viaggiatori under 34: ricerca Phocuswright
24 Novembre 12:15 2023 Stampa questo articolo

Italian travelers are back”. Si presenta così la ricerca di Phocuswright – scritta ed editata da Chris Thompson, Alicia Schmid e l’analista italiano Giancarlo Carniani – illustrata durante la Bto di Firenze, che si è tenuta alla Stazione Leopolda il 22 e 23 novembre con L’Agenzia di Viaggi Magazine media partner dell’evento e il grande tema dell’intelligenza artificiale al centro.

Nel 2022, secondo Phocuswright hanno viaggiato 27 milioni di italiani contro i 23 del 2020, anno in cui si è poi diffusa la pandemia da Covid. Tutt’ora, prevale sempre il turismo domestico, che nell’analisi segna l’82% a dispetto del 53% di viaggi all’estero. Per il 39% degli intervistati, invece, si è preferito raggiungere altre destinazioni europee.

Quanto alla tipologia di meta da raggiungere, il 55% della gente ha preferito le grandi città urbane, il 51% le destinazioni mare/oceano e il 33% le piccole località.

LA FORZA DEL PASSAPAROLA

Prima di partire, spiega Phocuswright, il viaggiatore italiano consulta le persone che conosce anziché le recensioni online: i suggerimenti di amici e parenti influiscono per il 44% nelle scelte, seguiti distanza dalle agenzie di viaggi (19%), dai magazine e guide (16%), dagli uffici turistici (14%) e annunci in radio e tv (11%).

Dalla ricerca, inoltre, emerge che i social media non vengono sfruttati per la pianificazione dei viaggi, ma influenzano la scelta della destinazione: è soprattutto Instagram a catturare l’attenzione degli under 34, anche nel pianificare attività da fare in viaggio.

IL TEMA AI

Gli under 34 poi, sono i più pronti (53% contro il 47% degli over 35 e il 41% degli over 55) in termini di intelligenza artificiale, vera protagonista dell’evento fiorentino e tema su cui si è espresso anche il fisico e imprenditore italiano, naturalizzato statunitense, Federico Faggin.

Per Phocuswright l’intelligenza artificiale generativa non si può certo ignorare, ed entro 4-5 anni il suo impatto “sarà sempre più preponderante grazie ad analisi predittive, tecnologie di realtà virtuale e di mediazione linguistica. Ed entro 7-10 anni sarà fondamentale per creare offerte personalizzate e connessioni di nuova generazione, ma avrà una grande influenza anche attraverso la robotica e il quantum computing.

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Giulia Di Camillo
Giulia Di Camillo

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