“In un villaggio mai”: lo spot della nuova era Alpitour

28 Aprile 15:28 2022 Stampa questo articolo

“In un villaggio mai.” È questo il claim che, a distanza di vent’anni, dovrebbe mandare definitivamente in pensione lo storico slogan “No Alpitour? Ahiahiai!” che negli anni ’80 aveva fatto scoprire agli italiani i vantaggi della vacanza organizzata. Dal 1° maggio Alpitour World torna in comunicazione con un nuovo spot, ironico e per certi versi provocatorio, firmato Tbwa e una campagna pubblicitaria da 4 milioni di euro per raccontare il nuovo modo di fare vacanza, ribaltando i preconcetti del tour operator come soluzione per persone poco pratiche e del villaggio come formula di vacanza limitata. “In un villaggio mai” è infatti il tormentone del protagonista dello spot che, come molti, ha un’idea sbagliata del villaggio, anche perché non l’ha mai provato prima, salvo poi ricredersi, mandando in vacanza i luoghi comuni.

«È un investimento molto importante che arriva dopo i due anni più duri della storia del turismo in Italia e nel mondo, durante i quali la nostra azienda ha lavorato molto per essere pronta alla ripartenza – ha dichiarato Pier Ezhaya, direttore tour operating del Gruppo Alpitour, nel corso della presentazione in anteprima del nuovo spot alla stampa – Devo dire che il risultato che oggi presentiamo ci ha soddisfatto in maniera profonda perché il compito di un leader non è solo quello di raccontare se stesso, ma di essere un traino per tutto il sistema all’interno del quale opera«.

«Noi sentiamo questo dovere quasi istituzionale di parlare di noi stessi ma anche del turismo come valore sociale, economico, all’interno del nostro Paese. Quindi il nostro spot – che certamente non può non comunicare il marchio Alpitour – com’era quello degli anni ’80 che supportava la vacanza tramite il turismo organizzato, vuole comunque parlare in una chiave completamente rinnovata, ironica e moderna, del valore e del piacere di fare una vacanza appoggiandosi a dei professionisti del turismo organizzato, che sono i tour operator e anche le agenzie di viaggio che collaborano con noi».

Lo spot nasce con l’obiettivo di ottenere una rinnovata rilevanza di Alpitour agli occhi dei viaggiatori in termini di percepito di brand, modernizzando l’attuale proposta di “punto di riferimento per la vacanza in villaggio/club” e riaccendendo la notorietà di marca in seguito al rilancio e riposizionamento dell’offerta con il progetto Trevolution.

«Per quanto sia importante – sottolinea Tommaso Bertini, direttore marketing del Gruppo Alpitour – questa iniziativa è soltanto una parte del progetto Trevolution. Avendo riorganizzato la nostra azienda in 3 parti, mainstream con Alpitour, no frills con Eden Viaggi e il tailor made con Turisanda 1924, richiede adesso di essere comunicato, spiegato. Ognuno di questi pillar ha bisogno di essere attuale, consistente, presente per un tipo di pubblico specifico».

Per questo anche per Eden Viaggi «partirà una campagna lo stesso molto rilevante dalla prossima settimana e anche Turisanda vedrà iniziative a sostegno dell’awareness, per far sì che ognuno di questi marchi possa trovare finalmente una visibilità che riteniamo essere oggi necessaria – ricorda Bertini – Lo spot degli anni 80 ha funzionato molto bene, oggi però siamo chiamati a fare un passo avanti perché la società si è evoluta profondamente, il nostro prodotto si è evoluto, ma quello che non è cambiato è il modo di percepire la nostra proposta».

Presentazione Spot Alpitour

Secondo Bertini, poi, «sussistono degli stereotipi che allontanano alcuni target, in particolare dall’area mainstream, quindi vogliamo parlare al pubblico di oggi, che potrebbe anche fare da solo, vogliamo spiegargli che utilizzando i tour operator e le agenzie di viaggi si hanno una marea di vantaggi in più. Quello che iniziamo a fare da oggi è cambiare il percepito, cioè girare il modo in cui ci poniamo sul mercato e il modo in cui le persone ci interpretano».

Per farlo è stata quindi scelta la proposta, decisamente coraggiosa, di Tbwa, che punta a ribaltare luoghi comuni come l’idea che il viaggio organizzato sia per persone poco pratiche, che il villaggio sia una vacanza d’altri tempi o che il viaggiatore da villaggio non sia un vero viaggiatore perché è una vacanza limitata. Insomma, vecchi cliché che non corrispondono alla realtà, ma sostenuti da persone che magari non hanno mai vissuto l’esperienza direttamente.

Nasce da qui il claim “In un villaggio mai” che accompagna il protagonista dello spot attraverso le varie esperienze che oggi un villaggio può offrirgli, andando a sradicare quelle che erano le sue convinzioni, fino a mandare in vacanza i luoghi comuni. Ed è una piccola sfida anche la chiusura dello spot, un semplice e familiare “Alpitour. Ci vediamo là” che si rivolge sia a chi è già cliente del tour operator, sia a tutti coloro che non hanno mai fatto viaggi organizzati, per i quali suona come un invito ad abbattere i pregiudizi.

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Maria Grazia Casella
Maria Grazia Casella

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