Inchiesta di Pozzuoli:
arrestato Giorgio Palmucci

15 Gennaio 15:41 2024 Stampa questo articolo

Più che ricorrere al classico “terremoto politico”, dovremmo parlare di bradisismo, considerato che lo scenario è Pozzuoli. C’è anche l’ex presidente di Enit e attuale vicepresidente di Confindustria Alberghi, Giorgio Palmucci, tra i destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del tribunale di Napoli su richiesta della Procura, per la vicenda legata agli appalti, tra il 2021 e il 2022, relativa alla riqualificazione del Rione Terra, il primo nucleo di Pozzuoli, abitato fin dal II secolo a.C. Identico provvedimento per l’imprenditore Salvatore Musella, l’ex sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia, e per Nicola Oddati, all’epoca dei fatti componente della direzione nazionale del Pd e ora dirigente della Regione Campania.

Undici, nel complesso, gli indagati: altri due sono ai domiciliari, cinque invece con l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, tra cui Giovanni Bastianelli, allora direttore esecutivo dell’Enit. Contestati, a vario titolo, i reati di concorso in corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, traffico di influenze illecite e turbata libertà degli incanti.

Le indagini, svolte dalla Squadra Mobile e dalla Guardia di Finanza di Napoli, ruotano intorno non solo alla concessione del Rione Terra, ma anche – scrive l’Agi – a un caso di presunta «corruzione per ottenere l’aggiudicazione di altra pubblica concessione e uno di intermediazioni illecite, sia per la conversione in struttura alberghiera del Rione Terra, sia per ulteriori appalti pubblici». Secondo gli investigatori, inoltre, sono emerse altre presunte irregolarità per l’assegnazione di appalti anche in Puglia e Calabria e sarebbe stata predisposta la designazione dei componenti della commissione di valutazione delle proposte.

«Uno spaccato di malaffare disinvolto e radicato intorno al Comune di Pozzuoli e in altri luoghi per assicurare corsie preferenziali nell’aggiudicazione di appalti pubblici», è l’istantanea scattata dal gip di Napoli, Antonio Baldassarre, riferisce ancora l’Agi. Secondo il magistrato, «l’aggiudicazione degli appalti avveniva anche in cambio di tornaconti personali importanti per chi si adoperasse a garantire risultati: soldi, ma anche auto, abiti su misura, lavori di ristrutturazione per mogli di amici».

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L'Autore

Fabrizio Condò
Fabrizio Condò

Giornalista professionista, innamorato del suo lavoro, appassionato di Storia, Lettura, Cinema, Sport, Turismo e Viaggi. Inviato ai Giochi di Atene 2004

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