Ita Airways, i sindacati minacciano sciopero

Ita Airways, i sindacati minacciano sciopero
10 Settembre 09:45 2025

C’era una volta l’autunno caldo e c’è ancora. A giudicare dalla lettera inviata dalle sigle sindacali (Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ta, Anpac e Anp) ai vertici di Ita Airways e Lufthansa, nella quale si minaccia lo sciopero, visto il deludente Piano industriale 2026/2030 soprattutto riguardo agli investimenti previsti.

A seguito  dell’incontro di lunedì pomeriggio con i vertici della compagnia  aerea, i sindacati hanno infatti annunciato l’attivazione delle procedure di raffreddamento e conciliazione previste dalla legge sullo sciopero nei servizi essenziali.

Nella lettera vengono usati toni espliciti di insoddisfazione «Non può definirsi di crescita un progetto industriale che prevede una flotta di 100 aeromobili al 2030, posto che tale numero è paragonabile a quello già oggi in forza, al netto dei fermi macchina generati dai noti problemi tecnici di alcuni modelli».

In altre parole i sindacati lamentano una scarsa prospettiva di crescita, viste le limitate ambizioni nello sviluppo della flotta, del network di collegamenti e di conseguenza nell’ampliamento dell’organico. Di fatto il piano – sempre secondo i sindacati – «renderebbe assai complicato il recupero in produzione delle lavoratrici e dei lavoratori del Gruppo Alitalia in amministrazione. Inoltre c’è da siogliere il nodo del contratto collettivo scaduto nel dicembre 2024».

Nella missiva rivolta ai vertici di Ita e Lufthansa, le sigla sindacali sollecitano un «piano di crescita più coraggioso e ambizioso, coerente con la forte crescita del mercato, con maggiori investimenti in flotta da parte degli azionisti, per aumentare e velocizzare l’acquisizione di nuove ulteriori macchine rispetto a quelle previste dal piano».

Non si è fatta attendere la replica di Ita: “Il piano prevede l’ampliamento programmato della flotta di 5 nuovi aeromobili, con l’ingresso di un velivolo di lungo raggio l’anno dal 2026 al 2030, nonché l’implementazione di organico previsto dal 2026  e connesso all’evoluzione della flotta e del network della compagnia”.

Di certo torna alla ribalta la vicenda più spinosa legata agli ex Alitalia, ovvero il riassorbimento di parte del personale  di quella che fu la compagnia di bandiera,   in quanto il 31 ottobre prossimo terminerà la Cassa integrazione per 1.997 lavoratori.

Su questo punto i sindacati si erano impegnati, da subito, ad assicurare la massima tutela e infatti, proprio nell’imminenza di questa scadenza, era stato chiesto un anno di proroga della Cigs e l’assunzione di una parte dei cassaintegrati nelle aziende che hanno rilevato gli asset strategici di Alitalia. Ma su questo capitolo, al momento, non c’è alcun segnale ufficiale da parte del governo.

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Andrea Lovelock
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