La “questione meridionale” sollevata da Assoturismo in Bit

La “questione meridionale” sollevata da Assoturismo in Bit
07 Febbraio 13:28 2024 Stampa questo articolo

Il turismo italiano torna a correre, ma a due velocità. Secondo le stime di Cst per Assoturismo Confesercenti, illustrate a Bit, il 2023 si è chiuso con oltre 445 milioni di presenze, segnando un’accelerazione del +8,1% sull’anno precedente e superando i livelli pre-pandemia. La ripresa, però, è più lenta al sud e nelle Isole, dove l’incremento delle presenze dovrebbe fermarsi a +4,4%: un ritmo di crescita sostanzialmente dimezzato rispetto alla media nazionale.

A pesare sulla velocità contenuta del sud – oltre ai problemi infrastrutturali – il rallentamento della spesa dei turisti italiani, la vera componente in frenata. Decisiva, inoltre, la ripartenza di alcune importanti mete balneari estere competitor nella zona mediterranea, a partire dall’Egitto.

«In questa fase, la crescita delle presenze è essenziale per il comparto – faceva notare Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti, dalla Bit di Milano – I bilanci delle imprese sono ancora sotto pressione per gli aumenti dei costi: quelli dell’energia sono ancora più alti del 2019, e l’incremento dei tassi di interesse ha avuto un impatto rilevante su un sistema uscito indebitato dal Covid. Sarebbe quindi importante valorizzare le potenzialità di crescita del turismo delle regioni meridionali, che avrebbero un effetto positivo su tutto il sistema economico territoriale. Se la performance del Mezzogiorno fosse stata in linea con quella nazionale, avremmo avuto 2,9 milioni di presenze e oltre 400 milioni di consumi turistici in più».

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