La sfida di Airbus: “Più aerei e Saf, aspettando l’idrogeno”

La sfida di Airbus: “Più aerei e Saf, aspettando l’idrogeno”
17 Febbraio 06:32 2023 Stampa questo articolo

Ora non c’è bisogno di vendere più aerei, ma bisogna produrne molti di più. E questa, in sintesi, la sfida che attende Airbus nei prossimi mesi; dopo il grande gelo della pandemia che aveva bloccato commesse e costruzioni. Nel 2022 il colosso aerospaziale europeo ha ottenuto un utile record da 4,2 miliardi di euro, un 1% in più rispetto allo scorso anno nonostante le difficoltà avute proprio nell’aumentare la produzione a causa dei problemi sulle catene di approvvigionamento che hanno interessato l’intero. mercato globale.

Il costruttore europeo ha tenuto a Tolosa la sua annuale conferenza stampa presentando dati, prospettive e novità per l’intero comparto aerospaziale. Nel 2022 ha consegnato infatti 661 aeromobili, l’8,2% in più rispetto all’anno precedente; ma un risultato deludente rispetto alle previsioni di 720 consegne. Nel quarto trimestre dell’anno Airbus ha registrato un utile netto pari a 1,679 miliardi di euro, in aumento del 6% su basse annua mentre il fatturato è salito del 21% a 20,644 miliardi.

AUMENTO DI PRODUZIONE DEL 50% PER GLI A350

Airbus, in ogni caso, prevede la consegna di 720 velivoli proprio per il 2023 e mantiene l’obiettivo di consegnare 65 aeromobili della famiglia A320 a corridoio singolo (A319, A320 e A321) al mese “entro la fine del 2024, per arrivare a 75 al mese entro il 2026”. Sarebbe una risposta importante al discrimine che c’è tra domanda e offerta, visto che se una compagnia aerea oggi  volesse comprare un A320  dovrebbe aspettare fino al 2029.

L’altro grande target di Airbus riguarda i velivoli a lungo raggio che non sono più i “figli poveri” della ripresa. Faury ha spiegato che il colosso aerospaziale vuole passare da 3 a 4 velivoli A330 prodotti al mese nel 2024; e da 6 a 9 aeromobili A350 prodotti al mese entro la fine del 2025. L’A321 Xlr, infine, dovrebbe entrare in servizio entro la fine del primo semestre del 2024.

«L’intera industria ha continuato la sua ripresa nel 2022, con l’aumento del traffico aereo e le compagnie che hanno adottato una pianificazione a lungo termine della flotta. Abbiamo registrato dati finanziari solidi nonostante un contesto operativo avverso che ha impedito alla nostra supply chain di riprendersi al ritmo preventivato – ha infine detto Guillaume Faury, ceo di Airbus – La società ha dovuto adeguare le sue operazioni, ovvero delle consegne di aeromobili commerciali inferiori a quelle originariamente previste. Ora stiamo adattando la nostra produzione per soddisfare l’offerta».

LA SVOLTA A IDROGENO E IL RUOLO DEL SAF

Sul tema della transizione ecologica, però, Airbus ha ridimensionato le sue ambizioni “a idrogeno” sostenendo che nonostante gli obiettivi di un primo aereo del genere in volo entro il 2035 siano realistici; attualmente il vero cambio di paradigma può essere dato solo dall’utilizzo del Saf.

«Non c’è sostenibilità senza sicurezza», ha detto in conferenza stampa Faury ricordando che Airbus ha ricevuto l’approvazione da parte dell’iniziativa Science Based Targets (SBTi) dei propri obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra a breve termine. L’azienda si è infatti impegnata a ridurre del 46% l’intensità delle emissioni di gas a effetto serra generate dai propri aeromobili commerciali in servizio entro il 2035.

La deadline di Airbus è proprio quell della metà del prossimo decennio, momento in cui mira a iniziare a introdurre aeromobili a zero emissioni alimentati a idrogeno. Guillaume Faury ha però sottolineato che questo significa che «raggiungere la riduzione del 46% non può dipendere dal passaggio all’idrogeno. Bisogna fare affidamento sulle tecnologie che ci sono oggi, non sulla grande transizione che accadrà comunque nella seconda metà del prossimo decennio con la nuova generazione di aeromobili. Quindi bisogna puntare per la maggior parte dei casi sull’uso del Saf, il carburante sostenibile».

Infine, la conferenza stampa è stata l’occasione per salutare lo chief financial officer Dominik Asam che lascerà Airbus il 3 marzo prossimo. Asam sarà sostituito da Thomas Toepfer, 50 anni, attualmente cfo di Covestro AG, che entraerà in carica a partire dal 1à settembre di quest’anno.

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L'Autore

Gabriele Simmini
Gabriele Simmini

Giornalista. Specializzato in trasporto aereo e ferroviario, economia, agenzie di viaggi, tecnologia ed estero. Segue convention e fiere internazionali.

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