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L’aeroporto di Catania aumenta i voli, ma l’emergenza non è finita

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Domani andrà meglio di oggi. All’aeroporto di Catania è proprio il caso di dirlo dopo l’incendio del 16 luglio al Terminal A. Da giovedì 3 agosto i voli passeranno da 10 a 14 all’ora tra arrivi e partenze – sono 21 di regola – grazie al terminal provvisorio allestito da Sac – la società che gestisce Fontanarossa – e Aeronautica Militare, cioè un altro tendone di 500 metri quadrati dove si procede a check-in, controlli di sicurezza e imbarco.

L’attualità, però, racconta un’altra storia, come riferisce il Corriere della Sera. Quella di uno scalo ancora in emergenza, tra voli cancellati e passeggeri esasperati, anche se la Sac ce la sta mettendo davvero tutta per semplificare le cose: «La comunità aeroportuale si sta dando da fare per aiutare chiunque — spiega l’ad di Sac, Nico Torrisi, al Corsera — forniamo acqua gratis, mettiamo a disposizione decine di persone per fornire le informazioni e paghiamo di tasca nostra i 71 autobus che ogni giorno coprono le tratte con Comiso, Trapani e Palermo».

Sì perché nel frattempo, a causa dei tanti voli annullati, migliaia di persone sono state costrette a spostarsi negli altri scali dell’isola. In base ai dati del 31 luglio, sui 40.000 passeggeri previsti prima dell’incendio, a Catania ne sono transitati 18.500 e a Comiso 7.500, quindi il 65%, l’altro 35% è transitato a Palermo e Trapani o si è visto cancellare il volo.

In ogni caso, chi decolla da Catania al Terminal C, comunque, deve entrare due ore prima del volo per caricare il bagaglio in stiva e un’ora prima per imbarcarsi. Gli altri viaggiatori sono obbligati a restare fuori. Beata normalità. Quando tornerà.

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