L’Egitto dribbla la guerra: «Paese sicuro, fidatevi»

L’Egitto dribbla la guerra: «Paese sicuro, fidatevi»
13 Febbraio 12:28 2024 Stampa questo articolo

Nonostante la guerra alle sue porte, il 2023 è stato il miglior anno di sempre per il turismo in Egitto. 14,9 milioni i turisti hanno visitato il Paese dei faraoni, 200mila in più dei 14,7 milioni dell’anno record 2010. L’Italia, con +60% sull’anno precedente, rappresenta il quarto mercato, dopo Germania, Russia e Arabia. «Siamo tornati e siamo ancora più forti – ha commentato il ceo dell’Ente del Turismo Egiziano, Amr El Kady, in occcasione di Bit – e avremmo potuto raggiungere i 15,5 milioni di visitatori se non ci fosse stato il conflitto arabo-israeliano».

La crisi geopolitica attualmente in corso ha infatti rallentato, ma non frenato, gli arrivi, che hanno fatto registrare in totale un +20% rispetto al 2022. «Anche in questi ultimi quattro mesi, abbiamo comunque registrato una leggera crescita di circa +8% sullo stesso periodo dell’anno precedente, pari a oltre 4,5 milioni di visitatori – ha precisato il manager – frutto anche delle campagne di rassicurazione condotte a livello internazionale attraverso i media, i tour operator, la partecipazione alle fiere».

«Ovunque – ha aggiunto – abbiamo fatto passare un messaggio molto semplice: questo conflitto è già avvenuto molte volte in passato e ogni volta l’Egitto ha giocato lo stesso ruolo di negoziatore di pace tra le due parti e fornito aiuti umanitari ai cittadini. Ma non abbiamo mai permesso a questa guerra di attraversare il nostro confine, chiudendo le frontiere e mantenendo la sicurezza del nostro Paese, per la popolazione egiziana innanzitutto e per i nostri ospiti. Anche sul Mar Rosso la situazione è assolutamente tranquilla sulle nostre coste e gli attacchi degli Houthi alle navi non rappresentano alcun pericolo, in quanto sono avvenuti a centinaia di chilometri di distanza».

Non solo l’Egitto è un Paese sicuro, ma questo, dichiara El Kady, sarebbe anche il momento ideale per programmare la destinazione per via della svalutazione della sterlina egiziana. Un indubbio vantaggio competitivo per i tour operator su un prodotto che comunque già si posiziona sul mercato per l’eccellente rapporto qualità-prezzo, oltre che per un’offerta diversificata e in continua evoluzione.

«Il nostro più grande progetto ora è incentrato sul Cairo, che finora è stata un po’ sottovalutatO dal turismo – ha sottolineato El Kady – Spesso i visitatori volano direttamente sul Mar Rosso, oppure vanno diretti a Luxor o Assuan. Se va bene si fermano un giorno soltanto al Cairo per visitare le Piramidi e via. Invece la capitale merita molto di più, almeno una sosta di 4-5 giorni. Parliamo di una città di 20 milioni di abitanti e 5mila anni di storia, che esisteva già ai tempi dei faraoni, con una stratificazione straordinaria di monumenti di varie epoche, egizi, greci, romani, copti, ebraici, musulmani. La cosa interessante è che, a differenza delle Piramidi, che sono in una posizione isolata, questi monumenti si trovano invece nel centro cittadino e la loro visita consente di immergersi nella cultura e nella vita quotidiana locale. Per rendere ancora più completa l’esperienza, in alcuni quartieri storici è anche in corso la trasformazione di antichi edifici in boutique hotel e in ristoranti dove gustare il meglio della cucina locale. Il tutto a circa tre ore di volo dall’Italia, per cui l’obiettivo è far diventare il Cairo la meta ideale di city break, durante i quali visitare i diversi quartieri della città, le piramidi a Giza, l’Oasi di Fayyum e anche la nuova capitale amministrativa che sta sorgendo una trentina di chilometri a est della città».

Già pienamente operativo, il nuovo centro urbano è un progetto faraonico che comprende il nuovo Parlamento, la più grande moschea di tutta l’Africa, una cattedrale cristiana, un grandioso teatro dell’Opera, un villaggio olimpico con uno stadio da oltre 93mila posti, oltre a edifici governativi, residenziali e un distretto finanziario. «Frutto di enormi investimenti, dispone ovviamente anche di infrastrutture idonee per il turismo business e congressuale, infatti hanno già aperto i primi hotel delle grandi catene di lusso internazionali come Marriott, Westin, Dusit Thani, Kempinski, St.Regis, Renaisssance. È una città futuristica, è il futuro dell’Egitto», ha concluso El Kady.

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Maria Grazia Casella
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