Mai più city break: la scelta green di Evaneos

Mai più city break: la scelta green di Evaneos
24 Gennaio 08:44 2024 Stampa questo articolo

Evaneos sposa in toto la causa della decarbonizzazione e dice addio ai city break. L’annuncio del pioniere del turismo responsabile e B-Corp arriva a pochi giorni dalla “Giornata Mondiale per la riduzione delle emissioni di Co2, che si celebra ogni anno il 28 gennaio.

A partire da questo mese, dunque, l’azienda ha deciso di eliminare dal proprio catalogo l’offerta di soggiorni brevi, sotto i 5 giorni, con spostamento aereo, in favore di viaggi di durata maggiore, su mete più vicine e raggiungibili anche con mezzi di spostamento meno inquinanti come il treno.

I city break pesano notevolmente sul bilancio carbonico del settore turistico. Secondo quello del 2021 realizzato dall’Ademe – l’agenzia per la transizione ecologica francese – il turismo in entrata emette quattro volte più Co2 per pernottamento rispetto al turismo interno, proprio a causa dei trasporti.

Non solo i city break, però, incidono sulle emissioni inquinanti del settore, anche i viaggi sul lungo raggio pesano sul bilancio totale. «Chi sceglie di venire con noi cerca viaggi autentici a stretto e diretto contatto con persone e comunità e apprezza il valore del tempo, lento e prolungato ammette Marion Phillips, direttore della sostenibilità presso Evaneos – L’azienda è decisa a ridurre ulteriormente la quota delle nostre destinazioni remote, creando un maggior numero di alternative di viaggio sostenibili, in coerenza con i nostri valori».

Per questo motivo l’azienda sta promuovendo i viaggi in treno o in autobus quando possibile, anche se la scelta del mezzo di trasporto rimane nelle mani del cliente. Evaneos dovrebbe concludere nel 2024 partenariati con diverse piattaforme per allargare la propria offerta in questo senso.

«Rinunciare ai city break e ridurre progressivamente l’offerta sul lungo raggio significa rinunciare a introiti sicuri – commenta Viola Migliori, country manager Southern Europe di Evaneos – Ciononostante siamo fermamente convinti che questa sia la strada giusta e che anche l’industria turistica debba fare la sua parte. Da una parte rimodulando l’offerta per contenere le emissioni, dall’altra svolgendo un importante ruolo educativo presso i viaggiatori, spingendoli ad assumere abitudini di viaggio più responsabili senza rinunciare alla bellezza e al piacere».

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