Manovra e turismo:
le misure punto per punto

03 Novembre 10:55 2023 Stampa questo articolo

All’esame del Parlamento (passerà prima dal Senato), il disegno di legge di bilancio 2024 contiene al suo interno diversi punti interessanti per il settore del turismo. Oltre alla già contestata addizionale comunale sui diritti d’imbarco portuale e aeroportuale per passeggero (non superiore a 3 euro), approfondita qui, la manovra prevede al suo interno misure di contenimento della pressione fiscale sui lavoratori, agevolazioni per il tax free shopping e interventi per il Giubileo di Roma, fino all’innalzamento della cedolare secca per gli affitti brevi per cui è in arrivo anche il Codice identificativo nazionale (Cin) che serve a tracciare chi affitta appartamenti.

IL TAGLIO DEL CUNEO E LA DETASSAZIONE DEI NOTTURNI E FESTIVI

Nel 2024, circa dieci miliardi (la manovra predispone un pacchetto complessivo del valore di 28 miliardi) sono destinati al taglio del cuneo fiscale fissato al 6% per i redditi fino a 35mila euro e al 7% per quelli fino a 25mila. All’articolo 9, inoltre, viene inserita la detassazione del lavoro notturno e festivo per i dipendenti di strutture turistico-alberghiere: per garantire la stabilità occupazionale e sopperire all’eccezionale mancanza di offerta di lavoro nel settore turistico, ricettivo e termale per il periodo 1°gennaio-30 giugno 2024 è riconosciuto un trattamento integrativo speciale che non concorre alla formazione del reddito pari al 15% delle retribuzioni lorde corrisposte in relazione al lavoro notturno e straordinario.

Le disposizioni, si legge in manovra, “si applicano a favore dei lavoratori dipendenti del settore privato titolari di reddito di lavoro dipendente di importo non superiore, nel periodo di imposta 2023, a 40mila euro”. Per tale intervento il governo ha previsto una spesa di 81,1 milioni di euro per l’anno 2024.

NUOVO IMPULSO ALLO SHOPPING TAX FREE

In legge di bilancio c’è spazio anche il tax free shopping, ambito in cui il governo Meloni sembra puntare. Per il nuovo anno, infatti, il limite di spesa oltre il quale scatta la possibilità di non pagare l’Iva passa dal limite minimo di spesa di 154,90 euro a 70 euro.

Per il ministro del Turismo Daniela Santanchè si tratta di «un’opportunità unica per la promozione del made in Italy, e, in particolare, per lo sviluppo dell’artigianato locale. Così facendo il governo Meloni intende sostenere la ripresa della filiera del turismo nazionale e potenziare il rilancio a livello internazionale dell’attrattività turistica italiana. La misura, infatti, andrà a generare impatti positivi su tutta la filiera, aumentando la domanda sull’intero territorio nazionale».

GLI INTERVENTI PER IL GIUBILEO 2025

In vista delle celebrazioni del Giubileo della Chiesa cattolica per il 2025, a Roma, per la pianificazione e la realizzazione delle opere e degli interventi funzionali all’evento, anche con riferimento alle relative risorse umane, è istituito nello stato di previsione del ministero dell’Economia e delle Finanze un fondo da ripartire di parte corrente con una dotazione pari a 75 milioni di euro nell’anno 2024, di 305 milioni di euro nell’anno 2025 e di 8 milioni di euro nell’anno 2026.

La manovra stabilisce che “è altresì’ autorizzata la spesa per interventi di conto capitale nella misura di 50 milioni di euro per il 2024, 70 milioni di euro per l’anno 2025 e 100 milioni di euro per l’anno 2026”.

Inoltre, nel 2025 per i comuni (capoluogo di provincia, le unioni di comuni nonché i comuni di cui all’articolo 4 del decreto legislativo 14 marzo 2011, n° 23) è prevista la possibilità di incrementare l’imposta di soggiorno a carico di coloro che alloggiano nelle strutture ricettive situate sul proprio territorio, fino a 2 euro per notte.

AFFITTI BREVI, CEDOLARE SECCA E CIN

Infine, un intervento a “tema turismo” inserito in legge di bilancio è quello che riguarda gli affitti brevi, per cui è in arrivo il Cin per tracciare i proprietari che affittano case e combattere l’evasione, e la cedolare secca che rimane al consueto 21% per la prima casa che ogni proprietario impiega negli affitti inferiori ai 30 giorni, mentre sale al 26% solamente “in caso di destinazione alla locazione breve di più di un appartamento per ciascun periodo d’imposta”. L’aumento si applicherà dal secondo al quarto immobile messo in affitto (perché oltre la quinta abitazione, in ogni caso, scatta l’obbligo di aprire la partita Iva). Tramontata l’ipotesi che la nuova aliquota si applicasse a tutti gli immobili destinati ad affitto breve.

L’introduzione del Cin arriverà con un emendamento al decreto legge Anticipi (dl 145/2023 in discussione al Senato) collegato alla manovra.

Intanto, da Uiltrasporti un “richiamo” al governo: «Ancora una volta torniamo a chiedere di occuparsi dei trasporti, uno degli asset strategici del nostro Paese, completamente dimenticato dalla legge di bilancio – dichiara il segretario generale Claudio Tarlazzi – Ci auguriamo che il governo, attraverso degli emendamenti ad hoc, intervenga in particolare su tre emergenze che riguardano il settore dei trasporti. Bisogna eliminare il taglio previsto all’indennità di malattia dei marittimi, lavoratori che già devono fare i conti con un tipo di vita e di attività fortemente precario; occorre rifinanziare le agenzie per il lavoro portuale di Taranto e Gioia Tauro, perché altrimenti i lavoratori rischiano di non avere più sostentamento proprio in una fase di transizione dove si stanno pianificando investimenti; è infine più che mai urgente un finanziamento strutturale del trasporto pubblico locale, aumentando la dotazione del fondo nazionale anche a compensazione del rincaro dei costi del carburante e dell’energia, per risollevare un servizio essenziale e garantito dalla Costituzione che rischia invece di diventare sempre più obsoleto e di allontanare sempre di più i lavoratori a causa di condizioni lavorative pesanti e bassi salari».

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Giulia Di Camillo
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