Ndc, tutte le mosse dei gds

05 Marzo 07:00 2018 Stampa questo articolo

«Entro due anni il 20% dei biglietti sarà emesso via Ndc». A dirlo, poche settimane fa durante un dibattito, David Rutnam, Ndc regional manager di Iata che ha sottolineato come ad oggi «sono 52 le compagnie aeree Iata che utilizzano lo standard – vettori che rappresentano il 48% dei passeggeri – e 55 i provider tecnologici finora abilitati». Tra questi, tutti e tre i principali gds che hanno ormai raggiunto gli stessi (o quasi) livelli di certificazione da parte dell’associazione mondiale delle compagnie aeree.

L’obiettivo, per tutti, resta sempre lo stesso: generare valore, per le agenzie che potranno avere accesso a un più ampio ventaglio di prodotti offerti dalle compagnie, e per gli stessi vettori che con il nuovo protocollo potranno allargare la possibilità di distribuire i loro servizi, eliminando le differenze tra i canali diretti e quelli indiretti. «A prescindere dal protocollo standard offerto dalla compagnia aerea, noi gds saremo sempre in grado di offrire il prodotto in tutte le sue articolazioni», è il coro pressochè unanime dei global distribution system, nonostante lo stato di avanzamento dei lavori non sia uguale per tutti.

Travelport, ad esempio, che ha già ottenuto la più alta certificazione  – livello 3 come aggregatore Ndc – e sta lavorando per annunciare la partnership con una compagnia aerea abilitata per il nuovo protocollo. Il set iniziale di prodotti a disposizione prevede: una connessione industrializzata per aerolinee che si connette tramite Ndc-standard Api e un’applicazione compagna del punto vendita per le agenzie che offre contenuti abilitati per Ndc insieme al flusso di lavoro del Travelport Smartpoint. In seguito, il gds offrirà ai clienti delle agenzie anche l’Api Trip Services di nuova generazione che integrerà tutte le funzione di richiesta, prenotazioni e informazione sui voli. Dal canto suo, anche Sabre ha ottenuto dalla Iata il riconoscimento Ndc di livello 3 come information tecnology provider; oltre alla capacità di creare e personalizzare offerte, il livello 3 indica che l’azienda americana  è ora abilitata per soddisfare e servire le richieste di tariffe durante l’intero processo in canali sia diretti che indiretti.

Nel frattempo, Sabre ha già ottenuto anche la certificazione come aggregatore Ndc di livello 1, grazie a una roadmap che si prefigge di raggiungere il terzo livello entro il 2018. Last but not least Amadeus: in attesa entro il 2018 di ottenere anch’esso la certificazione livello 3 come aggregatore, il gds ha creato Ndc-X, un programma che si prefigge di guidare lo sviluppo dello standard affinché possa essere adottato da tutti i player del mercato.

L’obiettivo di Amadeus è creare un team di figure aziendali esperte in materia affinché il nuovo protocollo possa essere adottato con successo da tutti i player del mercato. A capo del team è stato nominato Gianni Pisanello, che da anni occupa ruoli manageriali in Amadeus, sia nel settore It che nella distribuzione. Insomma, come ha dichiarato Yanik Hoyles, director Ndc program di Iata: «I gds rimangono partner fondamentali per le Ndc nel portare volumi significativi di traffico».

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