Parigi, Louvre a rischio chiusura il 15 dicembre
Non c’è pace per il Louvre. Dopo lo storico colpo da 88 milioni del 19 ottobre, che ha rivelato falle enormi nel sistema di sicurezza, la chiusura inaspettata della galleria Campana per problemi strutturali, a novembre, e la rottura di tubature, pochi giorni fa, con il conseguente allagamento della sala delle Antichità egizie e gravi danni alle opere, il 15 dicembre il museo potrebbe chiudere un’intera giornata – è già successo per qualche ora il 16 giugno – per uno sciopero degli addetti minacciato dalle organizzazioni sindacali.
Il personale sarebbe pronto a incrociare le braccia per protestare contro “condizioni di lavoro sempre più degradate” e “mezzi insufficienti”, così ha dichiarato lunedì 8 dicembre la Cfdt, il più grande sindacato francese, al termine di una riunione con le altre formazioni Cgt e Sud.
La mozione, presentata al ministero della Cultura, Rachida Dati, è stata votata all’unanimità durante un’assemblea generale che ha riunito circa 200 persone nell’auditorium del museo.
MANCA IL PERSONALE
“Ogni giorno, gli spazi museali sono chiusi ben oltre gli orari di apertura garantiti per mancanza di personale, nonché a causa dei guasti tecnici e della obsolescenza dell’edificio constatati”, scrivono i sindacai in una nota, in cui chiedono la “modifica dei progetti portati avanti dalla direzione per dare priorità ai lavori futuri, concentrando le risorse umane e finanziarie sulle emergenze, oltre alla creazione di posti di lavoro destinati alle attività principali: conservazione, manutenzione, conoscenza e trasmissione, nonché un organico all’altezza”.
All’indomani della chiusura della galleria a causa della “fragilità» dell’edificio, la ministra della Cultura aveva affermato che «per riportare il Louvre completamente a norma e in perfette condizioni, bisognerebbe quasi chiuderlo“.
Una soluzione che però non è realizzabile, anzi, il governo spera di raggiungere un accordo per evitare anche un solo giorno di chiusura, soprattutto in questo periodo cruciale dell’anno, anche perché, dopo un ex presidente in prigione – il primo caso nell’Unione europea – la chiusura per sciopero del Louvre sarebbe un altro duro colpo all’immagine mondiale della Francia.
