Passaporti, scatta il “saltafila” per il turismo

Passaporti, scatta il “saltafila” per il turismo
29 Marzo 11:26 2024 Stampa questo articolo

A naso dovrebbe essere almeno il Piano C dopo un anno di tira e molla. Passaporti collezione primavera, sulla passerella del Viminale sfila l’agenda prioritaria per viaggi urgenti, dedicata cioè a chi deve partire entro i successivi 30 giorni. Il turismo rientra nella rosa che comprende i motivi di salute, lavoro e studio, purché siano tutte valide ragioni dimostrabili.

Le cure adottate finora, evidentemente, si sono confermate semplici palliativi, il cambio di rotta (l’ennesimo) era indispensabile. I ripetuti cambi di scenario e le promesse rimaste tali hanno messo a dura prova la pazienza dei cittadini, da oltre un anno “prigionieri” della piattaforma online, e del turismo organizzato, che prima ha presentato il conto al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, poi ha minacciato una richiesta di risarcimento danni al ministero della Giustizia.

Dal cilindro del Viminale allora è uscita l’agenda prioritaria, già istituita in tutte le questure da alcuni giorni. È il momento di scoprire le modalità, la casella di partenza è sempre la stessa, il portale della Polizia di Stato: passaportonline.poliziadistato.it.

Una volta effettuato l’accesso, appariranno due opzioni per prenotare un appuntamento presso gli uffici della questura competente: oltre a quella ordinaria, adesso c’è anche quella prioritaria, riservata appunto a chi è in grado di documentare la necessità di ottenere il passaporto per un viaggio previsto entro 30 giorni per motivi di studio, lavoro, salute, turismo.

In sostanza, sarà indispensabile “mostrare le carte”, quindi un biglietto già staccato o un evento certificato, e a quel punto grazie all’agenda prioritaria sarà possibile ottenere un appuntamento per il rilascio del passaporto entro 15 giorni. Ultimo passaggio: chi usufruisce dell’agenda prioritaria, deve compilare un’autocertificazione – il modulo viene fornito automaticamente dal sistema – da esibire in questura il giorno dell’appuntamento insieme alla documentazione, che conferma l’urgenza e la data del viaggio. Chi dichiara il falso ovviamente ne risponderà penalmente.

Tutto chiaro, dunque, a parte il solito “però”: decine di migliaia i cittadini, infatti, avrebbero provato a fissare un appuntamento, ma senza riuscirci. Siamo alle solite già all’alba del provvedimento? Questa volta non si accoda ai primi report negativi il presidente di Fiavet Confcommercio, Giuseppe Ciminnisi: «A quanto mi risulta la novità sta funzionando e almeno noi non abbiamo ricevuto particolari segnalazioni di disagi. Le file si stanno smaltendo e non abbiamo più avuto notizie di questure alle prese con ritardi nelle consegne dei passaporti. Tutto procede, almeno per ora».

Ecco, è proprio quel “per ora” che impedisce di lasciarsi definitivamente alle spalle quel senso di incertezza e provvisorietà legato ai passaporti lumaca. Siamo davvero alla svolta decisiva o è il solito palliativo messo su in fretta e furia per placare la rabbia di pubblico e operatori turistici? Le parole di Ciminnisi sono nette e chiare: «Se riusciamo a far entrare l’agenda prioritaria nel sistema potrebbe essere davvero una soluzione valida. Se invece deve rimanere solo un provvedimento per risolvere l’emergenza, senza modifiche strutturali, allora vuol dire che ricominceremo daccapo. Capisco l’accumulo delle pratiche dovuto alla pandemia, ai passaporti scaduti e alla Brexit, ma è ora di voltare pagina: non ci serve una misura fine a se stessa, ma una soluzione definitiva. E questo il ministero dell’Interno lo sa».

Torna a segnare il sereno anche il barometro di Astoi Confindustria Viaggi, che nel suo Osservatorio di primavera, diffuso lo scorso weekend, ha osservato: “Astoi e le altre sigle del turismo organizzato stanno collaborando con il ministero dell’Interno e ora è stata avviata una procedura sperimentale che sta iniziando a dare i primi frutti. L’auspicio è che la situazione possa rapidamente migliorare e risolversi definitivamente, così da non impattare sulle prenotazioni estive”.

Agenda prioritaria e open day a parte, resta una terza via, Polis, legata al passaporto rilasciato dall’ufficio postale. Un esperimento per snellire la burocrazia, ma attivo nei Comuni con meno di 15mila abitanti. Per ora.

  Articolo "taggato" come:
  Categorie

L'Autore

Fabrizio Condò
Fabrizio Condò

Giornalista professionista, innamorato del suo lavoro, appassionato di Storia, Lettura, Cinema, Sport, Turismo e Viaggi. Inviato ai Giochi di Atene 2004

Guarda altri articoli