Passaporti, il Viminale chiarisce:
“Il turismo è motivo d’urgenza”

Passaporti, il Viminale chiarisce:<br> “Il turismo è motivo d’urgenza”
01 Marzo 10:30 2023 Stampa questo articolo

Roma, Viminale, ore 16.00 di martedì 28 febbraio. Enrica Montanucci, la battagliera presidente di Maavi, varca la soglia del ministero dell’Interno, con un braccio destro d’eccezione: il leghista Gian Marco Centinaio, già ministro dell’Agricoltura con delega al Turismo e oggi vice presidente del Senato. A riceverli il sottosegretario Nicola Molteni e Paola Mannella, da gennaio direttore dell’Ufficio per l’amministrazione generale del Dipartimento di polizia, presso il Viminale.

Sul tavolo uno dei temi più caldi del settore: la questione dei passaporti lumaca. Una matassa che il ministro Matteo Piantedosi aveva tentato di sbrogliare nelle scorse settimane attivando una sorta di piano anti-ritardi, che prevedeva open day sul territorio, più personale e l’impiego massiccio dell’agenda elettronica.

E sebbene gran parte delle urgenze siano state effettivamente smaltite (474mila i passaporti già emessi quest’anno), il sistema si è incagliato proprio sul turismo.

L’importante risultato che ieri la nuova coppia Montanucci-Centinaio ha ottenuto è proprio questo: il chiarimento formale che il viaggio – anche se leisure – costituisce “motivo di urgenza e condizione di emissione prioritaria” del documento.

D’ora in avanti, esorta la leader delle agenzie di viaggi, “se nelle questure, come già accaduto, dicono che il turismo non è condizione di urgenza, nella richiesta potremo fare riferimento alla circolare ufficiale”, quella protocollata e inviata lo scorso 24 gennaio e che, ieri, è stata posta nuovamente all’attenzione delle questure.

Per ribadire tale concetto – ovvero che anche chi va in vacanza ha diritto all’emissione del passaporto a vista – il ministero dell’Interno, racconta Montanucci, «ha promesso che presto produrrà una sorta di prontuario che inoltrerà sempre a questure e commissariati» per chiarire ulteriormente i motivi di urgenza, favorire l’armonizzazione a livello territoriale delle agende elettroniche e per decongestionare gli sportelli, travolti da un’insolita mole di richieste. «È scattata una sorta di psicosi che va gestita e contenuta. Sono certa, però, che siamo sulla strada giusta. Apprezzo molto, in tal senso, l’impegno del Viminale», informa la presidente di Maavi, che alle sue agenzie ha riservato un modulo ad hoc scaricabile dal sito dell’associazione.

«Spero – conclude – che la questione sia in fase di definitiva risoluzione. Abbiamo ben altre cose a cui pensare. In primis ai voucher in scadenza». Tema, quest’ultimo, già sul tavolo di un altro ministero: quello del Turismo.

L'Autore

Roberta Rianna
Roberta Rianna

Direttore responsabile

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