Il programma del M5S: un ministero per il turismo

24 Maggio 15:53 2017 Stampa questo articolo

Il turismo come priorità tra le azioni di un futuro governo a 5 Stelle. Come? Con meno tasse, un ministero dedicato, meno autonomia alle Regioni e incentivi per un turismo sostenibile invece che di massa.

Sono queste le linee guida presentate in conferenza stampa alla Camera dei deputati dai parlamentari Azzurra Cancelleri, Marta Grande e Matteo Fantinati, capitanati dall’anima più politica del Movimento 5 Stelle, l’onorevole Luigi Di Maio che ha annunciato: «Se andremo al governo istituiremo il ministero del turismo con 2 obiettivi: rifondare questo Paese sulla bellezza per attrarre investimenti e arrivare al 15% di Pil prodotto dal settore turistico (adesso è al 10%, ndr)».

Il programma, votato tramite consueta consultazione online tramite la piattaforma Rousseau, ha coinvolto 74.507 iscritti certificati e ha confermato le proposte che già in nelle settimane precedenti il gruppo parlamentare aveva avanzato agli organi di stampa.

«Un miliardo investito nel petrolio genera 300 posti di lavoro, mentre un miliardo investito nel turismo genera 12mila posti di lavoro – sottolinea Matteo Fantinati – Il punto centrale del programma è quello di creare un ministero del Turismo che si occuperà solo di tale tematica e industria. Il turismo non è solo cultura, ma è anche design, cultura d’impresa, moda».

Nel dettaglio, però, le azioni più specifiche sono dedicate al tema tasse e competenze regionali. «Se la promozione sarà unitaria, anche la normativa dovrà esserlo: dando una direzione unica che rispetti le specificità regionali», sottolinea Azzurra Cancelleri. Quindi via alla riforma del Titolo V, comunicazioni sempre più semplificate e digitali tra Pubblica Amministrazione e imprese turistiche, tassa di soggiorno da rimodulare e unificare anch’essa e Tari (tassa sui rifiuti) da rimodulare in base alla effettiva produzione dei rifiuti.

Sul fronte della sostenibilità, invece, il Movimento 5 Stelle intende “favorire il diffondersi si attività turistiche che non accrescano il consumo di territorio come bed & breakfast, albergo diffusi, e agriturismo” e puntare sullo sviluppo del turismo rurale, dell’ecoturismo e delle attività artigiane locali.

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L'Autore

Gabriele Simmini
Gabriele Simmini

Giornalista. Specializzato in trasporto aereo e ferroviario, economia, agenzie di viaggi, tecnologia ed estero. Segue convention e fiere internazionali.

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