Quattro lezioni sul travel: ovvero cosa ci ha insegnato l’estate 2023

Quattro lezioni sul travel: ovvero cosa ci ha insegnato l’estate 2023
26 Settembre 07:00 2023 Stampa questo articolo

L’estate delle incertezze è terminata. Gli esperti del settore, ma anche operatori e associazioni, stanno dando il loro prezioso punto di vista per analizzare quanto accaduto e cercare di capire su cosa si può e si deve agire; in campo scende anche Lybra Tech, società di tecnologia e analisi dati parte del Gruppo Zucchetti, che ha pubblicato un articolo in cui ha raccontato “le quattro cose imparate di questa stagione estiva”.

Per prima poca, Lybra Tech afferma che non si può parlare di post Covid: “Se c’è un fatto che emerge con chiarezza per tutti è che non siamo ancora tornati alla normalità. Gli eventi di quest’estate hanno chiaramente dimostrato che il settore turistico sta ancora navigando in acque agitate”. Un discorso, si legge, “che serve a evitare di indossare i paraocchi. A evitare, cioè di fingere che sia possibile continuare ad adottare gli stessi approcci, gli stessi programmi di sviluppo e le stesse metriche di valutazione che eravamo abituati a utilizzare prima che il Covid mettesse in luce le fragilità del settore turistico italiano. Perché accettare l’idea di essere ancora in mare grosso serve per rimboccarsi le maniche, a fare sana autocritica e, finalmente, fare quel salto di qualità di cui tutta la filiera avrebbe bisogno da tempo”.

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E ancora, per Lybra le strategie di pricing degli albergatori hanno condizionato le performance di intere destinazioni: “la domanda a un certo punto a smesso di rispondere, fino a quando ad agosto gli albergatori italiani hanno gradualmente iniziato a ridurre le tariffe, poiché si sono resi conto che i tassi di occupazione non erano all’altezza delle settimane di alta stagione. Una reazione curiosa e allo stesso tempo interessante da parte della domanda è stata la trasformazione del concetto di last minute nel giro di un paio d’anni. O meglio, è cambiato il suo utilizzo strategico: nel 2021 e nel 2022, il last minute è stato ampiamente sfruttato, come rimedio per eludere la restrizione sanitaria dell’ultimo minuto; quest’anno, invece, per cercare di comprare una camera al suo prezzo reale”.

Terza cosa da non sottovalutare: bisogna aver paura di competitor come l’Albania; quarta: il turista statunitense che tanto ci piace è evoluto e dobbiamo imparare a gestirlo: “è più dinamico, con una finestra di prenotazione simile a quella dei turisti europei e un interesse più ampio per le destinazioni italiane. Va precisato che le mete turistiche più celebri continuano a essere molto desiderate, ma mai come quest’anno abbiamo osservato un crescente interesse da parte degli statunitensi verso destinazioni meno note. Non dobbiamo cadere nell’errore di aspettare i turisti sulla soglia. È fondamentale che ogni operatore del settore lavori con impegno per rendere il mercato statunitense un flusso costante e fidelizzato, in grado di influenzare positivamente la stagionalità delle destinazioni e di elevare la qualità dei servizi offerti”, scrivono gli esperti Lybra Tech.

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