Roma e le incognite incoming
tra inflazione e crisi d’immagine

Roma e le incognite incoming<br> tra inflazione e crisi d’immagine
29 Luglio 13:56 2022 Stampa questo articolo

È Roma, destinazione simbolo dell’incoming italiano, a lanciare i primi segnali di preoccupazione per il possibile rallentamento nella ripartenza del turismo per il prossimo autunno. Sono soprattutto gli operatori e albergatori a lanciare l’allarme per un ulteriore frenata del settore, dopo la buona ripresa estiva.

In particolare Giancarlo Iacuitto, presidente del comitato incoming di Fiavet Lazio, spiega: «C’è incertezza diffusa motivata dalla flessione delle prenotazioni per l’autunno, dopo che da maggio (e fino a pochi giorni fa) avevamo registrato un boom anche nelle città d’arte. Purtroppo incide molto la caotica situazione nel settore aereo, con ritardi, cancellazioni e prezzi dei voli che scoraggiano i viaggiatori. Su Roma, poi, pesa molto il quadro generale, con le immagini del degrado e degli incendi che hanno fatto il giro del mondo, ed una stampa che non ha risparmiato commenti poco lusinghieri».

L’incertezza generale sul prossimo autunno-inverno, è alimentata anche dal ritorno di casi Covid: «le nostre agenzie, infatti,  hanno già ricevuto cancellazioni proprio per casi Covid di clientela europea – rimarca Iacuitto – E infine su tutto grava la situazione economico-finanziaria in Europa, con l’inflazione che aumenta dappertutto e fa sì che un certo target di clientela europea soffra non poco. Diciamo che magari buona parte di turisti non rinuncerà a viaggi e soggiorni ma di certo ridurrà giorni di permanenza e spesa media. Se a questo aggiungiamo che alcuni bacini, come quello asiatico e russo, sono praticamente fermi, non possiamo certo stare tranquilli. Si continuerà a lavorare day by day e comunque, in generale eda settembre riapriremo i tavoli con l’amministrazione capitolina per pensare al futuro con i dossier sul Giubileo, e sul piano Pullman che è tutto da rivedere».

Preoccupazioni condivise anche da Cinzia Renzi, presidente  di Assoviaggi-Lazio (Confesercenti) che premette: «Anche se  si deve dare atto all’assessore Alessandro Onorato di aver lavorato molto bene sugli eventi, riportando appuntamenti-clou come la moda e alcune manifestazioni sportive di richiamo anche turistico, non si può ignorare che l’immagine di Roma, oggi, soffre di alcune pesanti ombre.Basti guardare al degrado in alcune zone del centro storico, alla carenza di bagni pubblici. A questo si sommano pure fattori contingenti come il caos nei cieli di mezza Europa che penalizza anche i nostri turisti con ritardi e cancellazioni e riprotezioni a lunga scadenza che costringono gli utenti ad annullare viaggi perché magari in altri periodi non hanno ferie».

Assoturismo ha quindi chiesto un tavolo tecnico con l’amministrazione capitolina per mettere a punto alcuni discorsi logistico-operativi, «primo fra tutti il Piano Pullman che con la vecchia Giunta Raggi non era stato possibile fare. Ci sentivano ma non ci ascoltavano ed è bene che ora si cambi registro perché il turismo è fatto di ascolto e collaborazione – ricorda Renzi – Consideriamo poi che il 90% dei gruppi da novembre a marzo si ferma e che, sempre per quel periodo, il movimento degli italiani sarà molto ridimensionato perché c’è una crisi socio-economica sempre più pesante. Non a caso le prenotazioni per ottobre-dicembre sono praticamente ferme. A conti fatti per agenzie di viaggi e tour operator la situazione nel dopo estate è davvero grigia».

E tra gli albergatori l’atmosfera cambia di poco, come osserva Walter Pecoraro, presidente di Federalberghi Lazio e vice presidente Federalberghi Roma: «Voglio fortemente credere che questa euforia post Covid si stabilizzi, ma per far sì che questo avvenga c’è bisogno che l’amministrazione capitolina affronti in modo serio il gravissimo problema del degrado urbano: basti pensare che 500mila disdette su circa 2 milioni di prenotazioni su Roma nella stagione estiva ci sono state proprio per le immagini e i video che hanno fatto il giro del mondo sulla sporcizia e incendi dolosi nella Capitale. Tutto questo non fa bene a Roma né al turismo italiano in genere. Noi albergatori faremo il possibile affinché certe carenze nei servizi vengano risolti con tempestività ed efficacia».

L'Autore

Andrea Lovelock
Andrea Lovelock

Guarda altri articoli