Scadenze fiscali 2024, le date da segnare in agenda

Scadenze fiscali 2024, le date da segnare in agenda
22 Dicembre 14:00 2023 Stampa questo articolo

Fra qualche giorno, a malincuore, dal calendario dell’Avvento si dovrà passare a quello, decisamente meno lieto, delle scadenze fiscali 2024. E le finestrelle da aprire potrebbero essere un bel pò, se si considerano i continui aggiornamenti, proroghe e variazioni che per gli studi di commercialisti e tributaristi potrebbero sopraggiungere e per i quali i professionisti contabili italiani sono ormai abituati da anni.

Nel dettaglio le novità di fondo riguardano l’invio delle dichiarazioni dei redditi anticipato di due mesi (dal 30 novembre al 30 settembre); i sostituti di imposta e gli intermediari che potranno presentare la dichiarazione tra il 1° aprile e il 31 ottobre di ciascun anno.

Dal 2024 l’Agenzia delle Entrate rende disponibile online, entro il 30 aprile di ciascun anno, la dichiarazione precompilata anche alle persone fisiche titolari di redditi differenti da quelli da lavoro dipendente e pensione. Sempre entro il 30 aprile l’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione i software per la compilazione delle pagelle fiscali ai fini Isa.

Nei mesi di agosto e dicembre ci sarà una “tregua fiscale”: l’Agenzia delle Entrate infatti in questi mesi sospenderà l’invio di tutte quelle comunicazioni relative ai controlli automatizzati, ai controlli formali e alle liquidazioni delle imposte sui redditi assoggettati a tassazione separata e delle lettere di compliance. Anche i termini per la presentazione delle dichiarazioni Irap passano dal 30 novembre al 30 settembre. Per i soggetti Ires il termine verrà anticipato dall’ultimo giorno dell’undicesimo mese successivo a quello di chiusura del periodo d’imposta all’ultimo giorno del nono mese successivo a quello di chiusura del periodo d’imposta.

Entro il 16 dicembre sarà possibile versare un’ulteriore rata delle imposte a saldo e acconto derivanti dalle dichiarazioni dei redditi e Irap; prevista anche l’unificazione, sempre al 16 dello stesso mese, dei versamenti delle rate sia per i titolari di partita Iva che non. E infine sempre entro il 16 dicembre potranno essere effettuati i versamenti relativi ai mesi da gennaio a novembre (in caso di liquidazione mensile), ovvero ai primi tre trimestri solari (in caso di liquidazione trimestrale), qualora di importo non superiore a 100 euro.

Ecco in estrema sintesi il calendario delle scadenze fiscali, data per data:

1 GENNAIO: da questa data scatta la fatturazione elettronica per chi opera in regime forfettario a prescindere dai ricavi e compensi. Nel dettaglio vale la pena ricordare che dalla prestazione o dal pagamento per emettere la fattura elettronica vi è un arco temporale di tolleranza di 12 giorni e per i ritardatari le sanzioni previste arrivano fino a 2mila euro. Sempre da questa data è anche possibile riconoscere ai dipendenti cosiddetti fringe benefit annuali non imponibili in beni e servizi fino a 1.000 euro. E sempre da questa data scatta la maggiorazione Irpef del 20% del costo del personale di nuova assunzione a tempo indeterminato;

16 GENNAIO: è la scadenza del secondo acconto Irpef per chi ha optato per il rinvio a novembre 2023. Parte anche la eventuale rateizzazione in 5 rate mensili di eguale importo con interessi al 4% annuo;

1 MARZO: viene elevata dall’8 all’11% la ritenuta sui bonifici per compensi professionali legati a detrazioni;

16 MARZO: ultima consegna della certificazione unica al percettore in regime forfettario;

30 APRILE: entro questa data saranno pronti i programmi informatici per le proposte di concordato preventivo biennale (2024/2025);

21 LUGLIO: è il termine fissato per  l’invio dei dati per le proposte di concordato preventivo biennale;

26 LUGLIO: la data ultima per la comunicazione della proposta dei concordato preventivo del Fisco;

31 LUGLIO: data del versamento da parte dei  soggetti interessati del saldo Irpef 2023 e il primo acconto 2024.

30 SETTEMBRE: presentazione del Modello 2025;

16 DICEMBRE: versamento dell’Iva periodica e ritenute di importo minimo non versate in corso d’anno.

 

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Andrea Lovelock
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