“Sígueme in Italia”: così la Venere debutta a Fitur

“Sígueme in Italia”: così la Venere debutta a Fitur
24 Gennaio 17:07 2024 Stampa questo articolo

MADRID – Lo stand dell’Italia lo trovi in fondo al padiglione 4, quello dedicato all’Europa. Lo riconosci dall’azzurro intenso che marchia i vari settori con l’immagine della chiacchierata Venere-influencer, che ammicca da tutti i lati con il suo «sígueme en Italia.it». La fiera è di quelle importanti, Fitur di Madrid – di cui L’Agenzia di Viaggi Magazine è media partner – in programma dal 24 fino al 28 gennaio, la più nota tra quelle turistiche del vecchio continente, da sempre proiettata verso i mercati dell’America Latina. Nella capitale spagnola per questa 44ª edizione sono arrivati rappresentanti di 9.000 aziende, 152 Paesi e 806 espositori. Un record.

A inaugurare il padiglione c’è il ministro del Turismo, Daniela Santanchè. Fasciata in un completo rosa shocking stringe mani, incontra i suoi omologhi, ovvero Zaritsa Dinkova della Bulgaria e Angie Duarte De Melillo del Paraguay, prende per un braccio il governatore del Veneto, Luca Zaia, e lo porta a salutare il premier albanese, Edi Rama, con il quale aveva avuto un incontro poco prima. «Siamo nazioni molto amiche, dove tutti parlano italiano».

Arriva il momento di tagliare il nastro. Il ministro prende posto tra il ceo di Enit, Ivana Jelinic, e l’ambasciatore d’Italia, Giuseppe Buccino Grimaldi. Sorride, brinda e parla con la stampa. «Il 2023 è stato un anno ottimo per il turismo italiano, che ha superato le cifre pre Covid – spiega Santanchè – chiudiamo l’anno con una presenza di turisti che è andata oltre i 445 milioni e i dati ci dicono che il settore genera 255 miliardi di euro, pari al 13% del nostro Pil e che sono stati creati tre milioni di posti di lavoro fra diretti e indiretti».

Numeri positivi confermati anche se si guarda all’incoming iberico. «Nel 2023 i passeggeri aeroportuali giunti in Italia dalla Spagna sono aumentati del +13,7% rispetto al 2022, con una durata media del soggiorno di 4 notti – aggiunge il ministro – La nostra presenza a una fiera di rilievo globale come questa non è soltanto un’importantissima opportunità per offrire uno sguardo ai valori identitari dell’italianità e alle meraviglie dei nostri territori, ma anche un modo per rafforzare ulteriormente il rapporto di amicizia che ci lega storicamente alla Spagna. Lo abbiamo confermato a fine ottobre nel corso della ministeriale turismo di Palma, incentrata sulla sostenibilità sociale del turismo e riprenderemo la tematica nella prossima ministeriale in Belgio, che fornirà spunti utili anche in vista del primo G7 del turismo in Italia».

Per promuovere l’ immagine dell’Italia, con o senza Venere, però «serve fare sinergia con le Regioni per presentare insieme il marchio Made in Italy» e lavorare in squadra perché «spesso sono gli stessi italiani che amano parlare male del Paese e vedono l’erba del vicino più verde», sentenzia il ministro. «Abbiamo un programma ricco e denso e parteciperemo a 28 fiere in tutto il mondo – aggiunge il ceo di Enit Jelinic – L’Italia si presenta come una destinazione unica e può apprendere dall’incontro con nuove culture che incentivano a declinare il turismo con un’impronta sempre più specifica».

A pochi metri di distanza l’enorme stand della Regione Sardegna, fisicamente vicino ma progettualmente distante dall’azzurro Italia, fa borbottare qualcuno. Ma poco importa. «Abbiamo aperto anche tavoli con le associazioni di categoria per la lotta all’abusivismo e vedremo cosa verrà fuori», continua la titolare del dicastero di via di Villa Ada, che sul 2024 aggiunge: «Sarà un anno positivo perché c’è tanta voglia di Italia nel mondo».

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Serena Martucci
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