Stipendi sotto la media nell’industria turistica

03 Settembre 13:20 2019 Stampa questo articolo

Stipendi sempre troppo magri nella filiera del turismo in Italia, con retribuzioni medie di poco superiori ai 27mila euro annui, ovvero quasi 2mila euro in meno rispetto alla media nazionale riscontrata nei vari settori dell’industria e dei servizi.

Ma c’è di più: a dispetto di professionalità d’alto profilo sempre più richieste nel mercato del lavoro, la Guida sulle retribuzioni realizzata dalla Spring Professional in collaborazione con Job Pricing, che ha analizzato 400mila casi, mostra come le disparità riguardano soprattutto gli ‘inquadramenti alti’, dove la differenza arriva addirittura a 3.400 euro lordi annuali in meno.

Unico dato positivo e per certi versi confortante è che, rispetto al trend medio nazionale, lievemente in calo (-0,3%), le retribuzioni del turismo nell’ultimo anno hanno registrato una crescita dell’1,7% e la dinamica è migliorativa nel quinquennio, sia per quadri che per impiegati.

La retribuzione variabile nel mercato, si legge nell’analisi della Spring Professional, è un fattore rilevante, ma nel settore turistico non ha un peso più elevato rispetto alla media nazionale, in particolare fra i quadri.

«Nonostante il turismo sia uno dei settori economici-chiave in Italia, che genera il 13 % del Pil – commenta Giuseppe Guerra, e director di Spring Professional – la retribuzione è, in una classifica dei settori meglio pagati, molto al di sotto della media e questo è dato dal livello di seniority e di competenze che mediamente vengono richieste dal settore. Tipicamente, infatti, le offerte stagionali, rivolgendosi a un pubblico ampio, a bassa scolarità e competenza, abbassano la media retributiva. Tuttavia va segnalato un sia pur leggero aumento dei salari che mostra come nel comparto il trend sia positivo con una dinamica retributiva che denota una confortante evoluzione».

Il miglioramento dei servizi del turismo sempre più richiesti, secondo Guerra, genereranno una crescita in questo senso nei prossimi anni: «Il settore copre oggi una fetta pari al 6,5% dell’occupazione nazionale, che diventa il 14,7% considerando anche i settori contributori del mercato turistico. Con il crescere dell’offerta turistica nel Paese, cresceranno anche le opportunità di impiego e i salari».

Il gap retributivo del nostro Paese riguardo al settore dei servizi è ancor più evidente se confrontato con la media europea, dove – secondo una ricerca Eurostat del 2017 – la retribuzione media annua sfiora i 31mila euro, vale a dire circa 3mila euro in più rispetto alla media italiana.

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Andrea Lovelock
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