Il terremoto più forte in Myanmar dal 1946 e, osserva l’Ingv, 300 volte più potente di quella che devastò Amatrice nel 2016.
Bastano questi due dati a far comprendere la portata del terribile sisma che venerdì 28 marzo ha colpito il Paese del sudest asiatico e la Thailandia, mentre si procede alla conta delle vittime: già oltre 1.000 morti e migliaia di feriti, ma si temono più di 10mila vittime, secondo funzionari Usa citati dalla Cnn. Una stima purtroppo in linea con quella degli esperti. Imprecisato il numero dei dispersi, comunicazioni interrotte. «Mai visto nulla del genere, tentiamo di gestire la situazione», ha detto un medico all’Afp.
LA CRONACA
L’epicentro è stato localizzato a 16 km a nord ovest della città di Saigang, lungo l’omonima faglia che attraversa il Paese da nord a sud, a soli 10 km di profondità. Alla prima scossa, di magnitudo 7.7, alle 14.20 ora locale (le 7.50 in Italia), ne è seguita una seconda di 6.4. Secondo le rilevazioni dell’istituto geosismico statunitense, Usgs, nel Myanmar in 24 ore si sono verificate almeno 10-11 scosse minori, di magnitudo compresa fra 4.1 e 4.5.
A Naypyidaw, la capitale, è crollato un ospedale. A Mandalay, la seconda città più grande del Myanmar e a pochi chilometri dall’epicentro, sono venuti giù diversi palazzi, tra cui un ospedale e un hotel: «Il dramma è che i soccorsi scarseggiano o sono del tutto assenti a causa della guerra civile in corso», ha riferito una fonte cattolica locale all’agenzia Fides.
Le scosse si sono propagate per migliaia di chilometri, raggiungendo la vicina Thailandia, la Cina, fino al Laos e al Vietnam. A Bangkok è crollato un grattacielo di 30 piani ancora in costruzione, seppellendo decine di operai. Il primo ministro thailandese, Paetongtarn Shinawatra, ha incaricato il ministero degli Interni di dichiarare l’emergenza nazionale, consentendo l’immediata assistenza pubblica se necessario.
L’APPELLO ALLA COMUNITÀ INTERNAZIONALE
La giunta militare al potere in Myanmar, isolata dal colpo di stato del 2021, ha dichiarato lo stato d’emergenza in sei delle sette regioni del Paese (Sagaing, Mandalay, Magway, nel nordest dello le nord-est dello Stato Shan, Naypyidaw e Bago) e lanciato un appello urgente alla comunità internazionale perché intervenga con aiuti umanitari. Il premier, Min Aung Hlaing, ha invitato «qualunque Paese, qualunque organizzazione ad accorrere», assicurando di aver aperto tutte le vie agli aiuti stranieri.
L’India ha dato ‘immediata disponibilità”, così come l’Unione europea e gli Stati Uniti, mentre l’Oms ha annunciato di aver attivato il suo sistema di gestione delle emergenze. Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha espresso la massima solidarietà a nome dell’Italia. Il Papa si è detto «addolorato per la perdita di vite».
AEROPORTI IN ALLERTA
Nel principale aeroporto del Myanmar, vicino a Mandalay, non risultano danni operativi, ma le autorità aeronautiche restano in allerta. Gli scali di Bangkok Suvarnabhumi e Don Mueang hanno emesso avvisi precauzionali alle compagnie aeree, anche se al momento non sono state registrate interruzioni dei voli.
I vettori low cost come AirAsia, Thai Lion Air e Myanmar Airways osservano da vicino la situazione. Se l’attività sismica dovesse continuare, potrebbero seguire sospensioni, in particolare verso le destinazioni interne del Paese.
L’AVVISO DELLA FARNESINA
La Farnesina ha fatto sapere che “per ora non risultano italiani coinvolti”, ma le verifiche continuano. Dal sito Viaggiari sicuri, il ministero raccomanda la massima prudenza ai nostri connazionali presenti in Thailandia e Myanmar e segnala disagi ai trasporti locali.
“Si raccomanda la massima prudenza – si legge sul portale – Si invita a scaricare l’app ViaggiareSicuri attivando la geo-localizzazione oppure a registrare la propria presenza su DoveSiamoNelMondo.it. Per gravi emergenze, l’Ambasciata d’Italia a Bangkok è raggiungibile al +66818256103“.
TURISMO, SITUAZIONE (PER ORA) SOTTO CONTROLLO
Fortunatamente nulla da segnalare sul fronte travel. La situazione è sotto controllo, come conferma Andrea Mele, ceo di Viaggi del Mappamondo: «Confermiamo che la potente scossa di terremoto che ha colpito il Myanmar è stata avvertita con forza anche a Bangkok, dove il governo ha subito dichiarato, in via precauzionale, lo stato di emergenza. Nella capitale della Thailandia i cedimenti hanno però riguardato esclusivamente un grattacielo che era in costruzione. Non ci sono state altre criticità».
«In via precauzionale in città – sottolinea ancora Mele – sono stati evacuati per qualche ora uffici e alberghi, ma tutto al momento si conferma pienamente operativo. Anche gli aeroporti stanno garantendo la regolarità delle operazioni, non c’è stata nessuna chiusura.
«Fortunatamente – conclude Mele – si tratta di un periodo di bassa stagione per la destinazione, con un numero assai ridotto di clienti in viaggio, ai quali stiamo confermando comunque la massima assistenza e supporto. I tour e i programmi di viaggio non subiscono al momento nessuna variazione, essendo confermata la regolarità di tutti i servizi».
Rassicurante anche il resoconto di Francesca Parisi, managing director Orizzonti tour operator, che si trova a Lamezia Terme per l’assemblea Fiavet: «Ci sono alcuni clienti in Thailandia per un tour nel Nord del Paese, ma è tutto sotto controllo. Nessun problema per i servizi e non ci sono controindicazioni di alcun tipo. Sono saltate alcune partenze previste per lunedì 31 marzo e c’è preoccupazione per le prossime settimane, perché è chiaro che se l’eco del terremoto non scemerà, le prenotazioni potrebbero risentirne».
*In aggiornamento



